Cos’hanno in comune queste parole italiane così inopinatamente definite? ASTUZIA – INDEFORMABILE – MONOPOLIO – RINGHIERA – SUPERSTAR – TELEFILM.
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p424.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio.)
Seguendo il suggerimento, mi viene solo il mente che Telefilm non sarebbe valida in un alfabeto da 26 lettere perché dopo la “I” dovrebbe esserci “J” e “K” e non “L” e “M”.
Ogni parola ha almeno tre lettere consecutive nell’alfabeto italiano?
Non mi è chiaro un punto. Ma la “J” nell’alfabeto italiano non c’è? Dunque come possono esistere i comuni di Jesolo e di Jesi, e il nome Jacopo?
Ho visto dei vecchissimi dizionari dove dopo la H e prima della L c’è la “lettera” IJ; in pratica J veniva considerata una variante grafica di I. Ma se per questo, anche Bettino Craxi, o se si vuole tornare più indietro nel tempo Nino Bixio, hanno una x…
Se non sbaglio la J veniva usata per la I semivocalica.
Per quanto riguarda Nino Bixio: in genovese si usa la X per indicare il suono della J francese. In pratica Bixio non è un cognome italiano.
ovvio, è un cognome genovese. La x c’è ancora nel dialetto, e può valere doppia s (Maxena) oppure più spesso la ʒ della j francese. Diciamo che Claudio Bisio è un Bixio italianizzato… (la x di Craxi è invece siciliana)
Si, avevo in mente qualcosa del genere. In un certo senso, l’allungamento della I che crea la J poteva essere assimilato più ad un segno diacritico attaccato alla lettera, in modo simile alla cediglia (che, almeno in alcuni degli idiomi in cui esiste, ha in comune anche il fatto di avere una sola lettera a cui abbinarla).
Ho trovato al soluzione. !!!