Ormai devo dire che non me l’aspettavo più. La legge costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari andrà a referendum. Non perché si sia raccolto mezzo milione di firme (i radicali avranno pur detto che avevano depositato il quesito, ma avete visto un banchetto?). Non perché cinque consigli regionali abbiano deliberato in proposito (hanno altro a che pensare). Ma perché 64 senatori, un quinto del totale, l’ha chiesto; e naturalmente perché la legge non era passata con la maggioranza dei due terzi in tutte e quattro le letture.
È indubbiamente vero che la maggioranza di coloro che hanno firmato, soprattutto quelli di Forza Italia, sapevano bene di essere a rischio nella prossima elezione. E può anche darsi che qualcuno abbia invece firmato perché vuole subito nuove elezioni che a questo punto sono meno improbabili. Ma il mio punto di vista resta lo stesso: ridurre il numero di parlamentari dà risparmi risibili e porta ad avere rappresentanti sempre più scelti dai capipartito; insomma una soluzione che va contro la democrazia. L’unica cosa che mi chiedo è come Renzi consiglierà di votare :-)
Premesso che anche a me il taglio dei parlamentari appare solo una mossa demagogica e che se si farà il referendum andrò a votare per il No, ritengo che i problemi di rappresentanza e di scelta degli eletti non dipenda per nulla dal loro numero ma dalla legge elettorale.
Basterebbe togliere liste bloccate, candidature in più circoscrizioni, eliminare premi di maggioranza.
Certo, ma anche con una legge proporzionale pura senza ripescaggi un parlamento ridotto è meno rappresentativo. Inoltre c’è un altro punto che di solito non viene ricordato: che il lavoro si fa nelle commissioni, e con meno parlamentari le commissioni sono più piccole.
Anche con un sistema maggioritario puro all’inglese od all’americana non si garantisce la governabilita` anzi il bipolarismo forzato porta ad una instabilita`.
Io sono convinto che facendo una legge elettorale proporzionale con singola scelta di candidato, collegi piccoli,con venti eletti al massimo per collegio, divieto di candidature multiple, si avrebbe rappresentativita` e si taglierebbe il “rumore”.
Ma a questo punto meno parlamentari significherebbe comunque collegi piu` grandi e quindi meno rappresentativita` dei territori.
Poi ovviamente i costi della politica ci sono e se un parlamentare fa il suo lavoro deve essere remunerato.
Bisognerebbe fare una legge che costringa i parlamentari a lavorare a tempo pieno e non che continuino ad avere altre attivita` di libera professione oppure che venissero pagati per le effettive ore di presenza.
Oddio nelle commissioni si finalizzano decisioni prese in ben altre sedi. No, davvero, tu credi veramente che per dire quelli che sono nella commissione di vigilanza degli istituti bancari davvero si mettano a vedere i bilanci delle banche o roba del genere? Ma và là. Presentano alla commissione documenti e slides fatti da altri, e solo politicamente approvati e nulla più. Il contenuto è deciso e fatto altrove.
Io aggiungerei un altro punto: ma come fanno gli altri governi (che funzionano altrettanto meglio/peggio) a funzionare con meno parlamentari? Son speciali? Perché “not in my backyard”?
Beh, i governi assoluti possono funzionare anche meglio. Tutto dipende da cosa vuoi ottenere.