Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945 nel bunker sotto la cancelleria in cui si era rifugiato nelle ultime settimane di guerra, e il suo corpo venne immediatamente cremato per evitare che finisse nelle mani dei russi. Eppure furono in tanti ad affermare che in realtà era riuscito a fuggire e riparare in Sudamerica. Quali sono le prove che abbiamo? I giornalisti Jean-Christophe Brisard e Lana Parshina, lui francese e lei russo-americana, hanno scritto questo libro (Jean-Christophe Brisard e Lana Parshina, L’ultimo mistero di Hitler [La mort d’Hitler], Ponte alle Grazie 2018 [2017], pag. 409, € 19, ISBN 9788868338626, trad. Michele Zaffarano, Valentina Ballardi, Luigi Toni, link Amazon) raccontando la loro inchiesta condotta a Mosca per trovare le prove della morte del dittatore tedesco, sparse tra i vari uffici ex sovietici. Il resoconto dei loro tentativi non sempre fruttuosi è inframmezzato dal racconto degli ultimi giorni di Hitler e delle prime inchieste russe dopo la capitolazione del Reich, ottenendo così un’opera che è una via di mezzo tra un racconto storico e un’inchiesta. Non che ci sia nulla di nuovo o di definitivo, in realtà: però nelle prime tre parti il libro si lascia leggere bene, anche grazie alla traduzione del trio Michele Zaffarano, Valentina Ballardi, Luigi Toni. Purtroppo l’ultima parte risente di un editing troppo affrettato già nell’originale, che rovina il risultato finale.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-14 21:56