_From Music to Mathematics_ (libro)

Lo dicono in tanti: la musica è matematica sotto mentite spoglie. Solo che questa frasetta resta per lo più ripetuta a pappagallo, e quando si ribatte “e perché lo sarebbe?” il nostro interlocutore tipicamente si arrampica sugli specchi e recita qualche banalità come la storia delle sette note e roba del genere. Bene: se volete sapere seriamente cosa c’è in comune tra musica e matematica, pigliate questo libro. (Gareth E. Roberts, From Music to Mathematics: Exploring the Connections, Johns Hopkins Univ Press 2016, pag. 301, $49.95, ISBN 9781421419183, link Amazon). Attenzione: il testo è stato scritto per un corso universitario: americano, quindi probabilmente un po’ più semplice di quello che avremmo da noi, ma che richiede pur sempre un insieme di conoscenze di base non banale. Di per sé sia i termini musicali che quelli matematici vengono definiti e spiegati quando appaiono, ma secondo me chi non ha già un’infarinatura almeno pratica non riuscirà a capirci molto. Per chi sa orientarsi un po’ il libro è però una miniera di informazioni, sia per quanto riguarda la musica classica – finalmente c’è una spiegazione chiara delle sette note e di come sono nati i temperamenti principali – che per temi più esoterici come la musica dodecafonica e le regole matematiche che la definiscono oppure… le melodie britanniche con le campane (Change Ringing), che Roberts mostra essere definibili mediante la teoria dei gruppi in modo a prima vista inimmaginabile. In qualità di testo per un corso ci sono molti esercizi (senza risposte… si può provare a chiederle all’autore) e un sito dedicato, http://www.frommusictomath.com.

2 pensieri su “_From Music to Mathematics_ (libro)

  1. Mestesso

    Per noi italici il “Music” nel libro è equivalente agli esami in Conservatorio di Teoria, Armonia, Contrappunto e Composizione (una parte molto importante della Musica, ma non tutta).

    Nota: pur non avendo mai pensato a quale modello matematico la musica nella definizione cui sopra possa essere espressa, trovo (da quel poco che so di Teoria dei Gruppi) che sia uno strumento molto “matematicamente naturale” e non saprei indicare modelli alternativi altrettanto potenti (ma non sono un matematico).

    1. .mau. Autore articolo

      (le mail che segnalavano i tuoi commenti mi sono finite nello spam, le vedo solo ora)

      No, non c’è nulla di questo nel libro. Teoria l’ho anche data e armonia l’ho comunque studiata.

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