[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
La trama raccontata nella quarta di copertina non era male. Esiste una macchina del tempo, si trova negli USA, ed è gestita… dall’agenzia che è preposta alla gestione dell’ora ufficiale statunitense. Il guaio è che il libro (Rick Rogers, Mysteries in Time, Black Rose Writing 2019, pag. 209, € 6.20 (cartaceo: $19.99), ISBN 9781684332427, link Amazon) è fondamentalmente un romanzo rosa stereotipale al massimo – o magari lo stile è quello tipico della chick-lit, non ne ho certo idea. Per darvi un assaggio di come la parte fantascientifica sia solo una cornice appiccicata lì: in una missione viene alterato il continuum spazio-temporale, e così viene rapita e uccisa la sorella della vittima iniziale. Che cosa dicono gli alti ufficiali, una volta scoperto cosa è successo? Che tanto il risultato finale è lo stesso, il serial killer è sempre lui e c’è sempre una bambina morta, quindi è meglio fare finta di nulla… Insomma non lo consiglio.