Mi dicono che le pagine dove si parla di Camilleri in fin di vita siano piene di messaggi di insulti allo scrittore, colpevole di avere osato parlare male dell’attuale governo e che quindi sarebbe stato colpito dalla giustizia divina, o cose del genere. (Ah: devo confessare che mi capitò di leggere un libro di Camilleri prima che diventasse famoso e non mi disse nulla. Inutile aggiungere che non ho visto nemmeno un minuto delle varie fiction televisive)
Non sono andato a vedere, ma non ho nessun problema a credere che quei messaggi ci siano eccome. D’altra parte, l’unica differenza rispetto alla generazione precedente è che ora questa gente non si vergogna più di dire queste cose fuori dalla sua cerchia di amici: considerando però che tanto non è che Camilleri vivrà o morrà a seconda di quello che scrivono, continuo a pensare che la miglior risposta sia il silenzio. Meglio ancora non perdere nemmeno tempo a leggerli.
(ps: immagino che se a Matteo Salvini venisse un coccolone ci sarebbero messaggi esattamente dello stesso tenore, anche se ovviamente scritti da altre persone. Quello che ho scritto sopra vale pari pari)
Si vedono le stesse cose con gli streamer e gli youtuber. Non ho però ancora capito se si tratta di normali patologie del divismo (cfr. nel passato John Lennon o stalker vari di attori e cantanti) o se c’è davvero una specificità e/o novità per le nazioni culturalmente impoverite.
Io penso che prinicpalmente dipenda dal fatto che nessuno ancora si rende conto dell’impatto che hanno le cose che scrivi e restano scritte su Internet rispetto a quelle che dici, fra il serio ed il faceto, dopo una birra al bar.
C’è sempre stato pieno di gente che mandava in culo questo o quel personaggio famoso e che magari diceva una qualche cattiveria alla notizia della sua morte, un politico, un cantante, un intellettuale…
La mia bisnonna aveva una riserva speciale di acquavite in cantina che tirava fuori solo quando in paese rintoccavano le campane a morto. Brindava dicendo in dialetto “un altro belinone mi è passato davanti” come l’attesa della morte forse una macabra rincorsa. E’ chiaro che un conto è fare un rito apotropaico nel chiuso di casa tua, un conto è scrivere su Internet che hai sollevato un gotto per brindare alla dipartita di un povero Cristo.
Poi ci sono le specificità. C’erano i mentecatti che esultavano per i carabinieri morti a Nassirya come i mentecatti che insultano e infangano Carlo Giuliani, Stefano Cucchi, Aldrovandi e coampagnia. Quello fa parte del tifo calcistico.
A proposito di calcio io in vita mia ho detto le cose peggiori e augurato i mali più incurabili a Vialli, Mancini, Cassano e tutti quelli che via via sono diventati giocatori simbolo della Sampdoria. Ma è chiaro che un conto è la curva dello stadio, un conto è scrivere su internet anche in un forum calcistico che auguri a tizio o caio che gli si frantumi un ginocchio o fare insinuazioni sulle virtà di madre e sorella.
il succo è, quindi, che la gente fa schifo ed ha sempre fatto schifo. solo che ora è più facile accorgersene.
Sintesi perfetta e corretta.