Un tweet in più o in meno di Selfini è assolutamente indistinguibile dalla massa dei messaggi da lui (rectius, da chi per lui) postati. Non se ne accorge nessuno.
Un tweet di Selfini nel giorno del silenzio elettorale sarebbe assolutamente indistinguibile dalla massa dei messaggi, se non ci fossero tutti gli alti lai di chi piange perché è stato violato il silenzio elettorale (che io abolirei del tutto, ma quella è un’altra storia). Questo mi sembra un punto così banale che non dovrebbe neppure essere rimarcato, considerando che capita a ogni elezione; e invece no.
Insomma, Selfini ce lo meritiamo.
Selfini se lo meritano, io no.
Quanto al silenzio elettorale, prova ad immaginare cosa succederebbe se non ci fosse: sarebbe come al mercato, chi urla più forte, la vacca è sua.
(ma se in tutti gli stati tale regola esiste, un motivo ci sarà oppure no?)
quindi se tutti urlano più forte fino a venerdì notte ma poi tacciono, poi la gente si dimentica tutto e va a votare senza pregiudizi?
Gli incerti (che sono una forza tutt’altro che trascurabile) verrebbero facilissimamente manipolati proprio grazie alla assenza di regole durante il voto.
Prima martelli il bene il chiodo (e porti a casa quelli che riesci a convincere) poi se puoi instilli il tarlo negli incerti (e fai bingo).
E’ per tutelare questa fascia che occorre il silenzio. Altrimenti è troppo facile, specie per certe forze politiche, aumentare all’ultimo la propria presenza. Davvero non ci hai mai pensato?
continuo a pensare che settant’anni fa, quando non era così facile martellare, il silenzio elettorale avesse un senso; oggi no.
Quello che manca è un deterrente forte per chi “rompe” il silenzio. Una buona regola senza adeguata sanzione non va lontano in tempi dove con la morale ci si pulisce il didietro.
A mio parere invece è proprio l’inverso, proprio per la facilità odierna del martellamento.