Ieri Repubblica ha pubblicato la notizia di una donna ghanese che «non sa leggere l’italiano» e a cui quindi non le è stata concessa la cittadinanza.
Io mi sarei aspettato che il giornalista avesse fatto il minimo sindacale di lavoro, e avesse provato a dare un’occhiata alla legge sulla cittadinanza. L’articolo 9.1 afferma esplicitamente al comma 1
La concessione della cittadinanza italiana ai sensi degli articoli 5 e 9 e’ subordinata al possesso, da parte dell’interessato, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
Quello della conoscenza decente della lingua del posto mi sembra un requisito ovvio. Perché scrivere un articolo contro quel cattivone di un sindaco (che non so assolutamente chi sia e che tendenza politica abbia) perché ha applicato la legge? È semplicemente uno dei tanti boomerang che fanno capire come mai la destra sappia fare molto meglio il suo lavoro.