Lorenzo Fontana, il ministro che evidentemente ci meritiamo


Lo sanno in tanti. I ministri dell’attuale governo non brillano certo per competenza: d’altra parte sono lo specchio del nostro elettorato. Però ci sono delle cose che io non riesco proprio a buttare giù.
Abbiamo questo Lorenzo Fontana che fa il “Ministro per la Famiglia e le Disabilità”, e già il concetto di dover avere un ministro della Famiglia non mi è per nulla comprensibile: ma facciamo finta che serva semplicemente per dare uno sgabellino in più, in fin dei conti è un ministero senza portafoglio. Lorenzo Fontana si professa cattolico, anzi cattolicissimo, e lo ricorda a ogni piè sospinto: contento lui. Essendo lui cattolico anzi cattolicissimo, si sente giustamente in diritto di spiegare la religione cattolica a una nazione che ha chiaramente perso le sue radici cristiane: così sabato a Pisa ha spiegato come mai il suo governo prevede che ci siano PRIMA GLI ITALIANI, chiosando:

«Ci accusano anche da ambienti cattolici ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo — ha detto Fontana — “Ama il prossimo tuo” ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei nostri poveri».

Ora, io immagino che il ministro Fontana non sia un filologo, e quindi non gli sia chiaro il versetto di Luca 10,29. Un dottore della legge, dopo aver recitato la parte dello Shemà “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso” e avendo avuta l’approvazione di Gesù, continua così:

Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.

Qui “giustificarsi” non significa “trovare una scusa” come al giorno d’oggi ma “farsi giusto”: insomma siamo in una classica discussione tra rabbi ebraici. Ma anche senza comprendere quella parola, il seguito dovrebbe essergli ben noto, come dovrebbe essere noto anche a chi cattolico non è ma vive in Europa. Come prosegue infatti Gesù? Con la parabola del Buon samaritano, dove “il prossimo” è proprio lo straniero. (E questo, aggiungo io, non è certo un caso: volenti e nolenti, è una scelta specifica per marcare una differenza con l’ebraismo)

Insomma, i casi sono due. O Lorenzo Fontana in tutti questi anni non è mai riuscito a capire cosa gli è stato detto al catechismo (occhei, sono buono, magari è che ha avuto una serie di catechisti che non erano in realtà cattolici), oppure lui lo sa benissimo ma sa anche benissimo che è l’italiano medio che non riesce a capirlo.

5 pensieri su “Lorenzo Fontana, il ministro che evidentemente ci meritiamo

  1. Mestesso

    C’è una terza via: sa benissimo quale sia la definizione, ma butta là il concetto di prossimità spaziale, invalido nel contesto dato ma valido in altri, giusto per raggranellare consensi specie nell’area Compagnia delle Opere/cattolici ricchi in generale dove il concetto di prossimo include anche il portafoglio, dove tale definizione è già presente.

  2. brigaboom

    Aggiungo due appunti, sempre nell’idea di voler colmare le lacune del ministro Fontana:
    – i samaritani non erano solo considerati stranieri (distanti fisicamente), ma eretici: erano di ascendenza ebraica, ma si erano costruiti un tempio nel loro territorio, attuando uno scisma da Gerusalemme; e la religione che praticavano era un ebraismo contaminato con elementi di paganesimo; ancora al tempo di Gesù c’erano stati scontri con omicidi da entrambe le parti. Non credo di esagerare dicendo che a un ebreo osservante del tempo di Gesù gli abitanti della Samaria facevano l’effetto che farebbe oggi un iraniano ad un repubblicano statunitense
    – il maestro della legge chiede chi è il mio prossimo, ma Gesù gli risponde capovolgendo la questione: gli racconta la parabola e gli chiede chi dei personaggi (il sacerdote, il levita, il samaritano) si è fatto prossimo: per metterla in termini di fisica, ha cambiato sistema di riferimento. :-) Insomma, ha fatto molto di peggio che dire che lo straniero è prossimo: ha usato uno straniero (ed eretico, quindi impuro davanti a Dio e agli uomini per la legge ebraica) come esempio.

    Sempre che il min. Fontana non avesse in mente la vecchia battuta “Ama il prossimo. Non questo, il prossimo”

    1. .mau. Autore articolo

      per il confronto, più che di repubblicano usa vs islamico parlerei però di wahabita saudita vs sciita (vedi la guerra in Yemen, tanto per fare un esempio)

    2. .mau. Autore articolo

      o se vogliamo restare nel cristianesimo, pensiamo alle guerre tra cattolici e protestanti nel ‘500 e ‘600…

  3. Mauro

    O forse Fontana si crede cattolico ma invece si rifà inconsciamente al tipo di ebraismo da cui Cristo voleva distinguersi ;)

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