La settimana scorsa stavo aspettando che il duo in palestra si rivestisse, leggendo il mio libro-da-furbofono. Una signora mi chiede se potevo usare la calcolatrice del telefono, perché lei l’aveva lasciato a casa e doveva verificare se i soldi presi per una festicciola di fine anno fossero giusti. Mentre comincio a cercare l’app nel telefono mi dice “tre e mezzo per diciotto”. Rispondo in automatico “sette per nove, sessantatré” e smetto di cercare l’app.
Ora io sono un caso patologico a parte e potrei fare a mente anche operazioni più complicate. Sono anche d’accordo che 3,5*17 (o un qualunque numero dispari) non sia proprio una passeggiata. Ma qui siamo davvero al minimo sindacale: raddoppio da una parte, dimezzamento dall’altra, tabellina. Siamo messi così male?
L’altra sera in pizzeria eravamo in 19 e portano il conto di 271 euro. Mentre il primo tirava fuori il telefono io ho risposto automaticamente “poco meno di 15 euro a testa”.
Poi ho spiegato che noi eravamo circa 9×2 mentre il conto era circa 9x3x10. E quindi il rapporto era indicativamente 30/2 = 15. Però anche io sono un caso a parte (per mente e mestiere). Ma a forza di casi a parte quanti ne rimangono?
Beh, rimane il caso “giusto 15 € a testa! raccolgo io!” e con meno di un euro il malvagio ha sbafato la pizza…
Se non fosse che poi il malvagio ha proposto di devolvere il resto alla buona causa di cui i commensali erano promotori.
e se un fattore era 17, basta togliere 3,5 dal risultato della moltiplicazione per 18…
Ciao, sono quello che avrebbe preso la calcolatrice. Nel mio caso è un mix di pigrizia mentale, non attitudine e *forse* lieve discalculia che mi porta a fare grossi errori con calcoli semplici di cui poi mi vergogno. (Sì, comunque ci sarei arrivato se mi avessero detto “guarda che si può fare a mente” e con in corpo meno di 0,25ml di birra.)