[Disclaimer: ho ricevuto questo libro via il programma LibraryThing Early Reviewer] È buffo leggere un libro italiano (il titolo originale era Livido, ma credo sia fuori commercio) in una traduzione inglese. Ad ogni modo, questo libro (Francesco Verso, Nexhuman [Livido], 2018 [2013], pag. 228, € 4,24, link Amazon) presenta la spazzatura (anzi il “kipple”, parola coniata da Philip K Dick e ripresa da Verso) come base per un ecosistema di reietti dalle grandi città che sopravvivono cercando oggetti buttati via ma ancora funzionanti. Allo stesso tempo – e qui c’è la novità del libro – i ricchi che stanno per morire o sono comunque malati possono “uploadare” il loro sé in un un corpo sintetico e diventare Nexhuman: non hanno diritto di voto, ma sono comunque all’atto pratico esseri superiori. Il protagonista, un ragazzo mutilato che all’inizio del libro (che spazia su quindici anni) ha delle protesi di scarsa qualità, vede la banda di cui suo fratello fa parte fare a pezzi una nexhuman di cui era segretamente innamorato: il suo scopo nella vita è recuperare tutti i pezzi e riportarla in vita.
Il libro tocca moltissimi temi, scientifici e filosofici: il problema secondo me è che sono troppi, e così la trama non viene sviluppata quanto potrebbe, a parte poi qualche scena che non funziona proprio come la lotta finale tra i due fratelli e l’esistenza di macchine che decompongono il kipple nei costituenti di base, e quindi minano tutta la teoria alla base del libro. Forse sarebbe stato meglio limitare i temi e piuttosto pensare a un seguito che riprendesse le parti solo accennate.