Ieri Repubblica ha pubblicato un articolo sul problema delle code. Vincenzo Borgomeo spiega come i ricercatori della Vanderbilt University in Tennessee abbiano finalmente mostrato in pratica quale sia la causa dell’annoso problema delle code in autostrada che nascono senza nessuna ragione.
Ora, che il problema sia di lunga data è indubbio: ne ho scritto anch’io in Matematica in pausa caffè dicendo che è ben noto e dandone la spiegazione teorica. Detto questo, garantisco che anche la dimostrazione pratica è ben nota: perfino con le mie limitate capacità visive attuali ho facilmente trovato questo video. D’accordo che siamo in estate e gli standard si abbassano ancora, ma perché postare questo articolo? Io sono andreottiano e penso male, ma il tutto mi pare più che altro una marchetta a favore del sistema di frenatura della Ford ben specificato nell’esperimento. Anche le università americane hanno bisogno di soldi, insomma…
“Anche le università americane hanno bisogno di soldi, insomma…”
In realtà (come sottolinea ad ogni piè sospinto Confindustria/Sole 24 ore) le università americane hanno da sempre cercato e preso marchett.. ehm progetti da esterni, non tutte ai livelli del MIT che fa circa il 98% di marchette ma comunque ben più di quelle italiche. Aggiungerei che c’è anche marchetta e marchetta che non son tutte uguali.
La vista come va?
È che c’è modo e modo di fare marchette, però capisco che non si poteva dire “se tutti avessero i sistemi di frenata Ford si eviterebbero le code fantasma”.
Purtroppo non ho abbastanza autonomia per cercare il testo originale: credo comunque che la versione italiana sia una pedissequa traduzione.
Una sorgente è questa:
https://media.ford.com/content/fordmedia/fna/us/en/news/2018/06/29/ford-vanderbilt-phantom-traffic-jams.html
e si pompa duro pure qui
https://media.ford.com/content/fordmedia/feu/en/news/2018/07/18/new-demonstration-shows-ford-driving-tech-can-help-reduce-frustr.pdf
il tizio della Vanderbilt è questo qui: https://news.vanderbilt.edu/2017/10/26/new-faculty-daniel-work-associate-professor-of-civil-and-environmental-engineering/
ma non ho trovato articoli suoi che facciano riferimento, ma non ci ho messo molto sforzo.
Anche io ho visto della vista!
Come va?
P.S.: per me non importano le marchette USA, cercano solo di scribacchiare a basso costo. Tra l’altro vedo un nuovo abbassamento del livello per i temi utili alla campagna elettrorale, ma in un senso che non riesco a capire. Mi sembra che tutte le “notizie” siano trattate in un modo talmente stupido che dovrebbe far indignar* un po’ tutti. Boh? Sarà che quelli furbi sono già in ferie.
P.P.S.: Ma, a proposito di stampa, “sovranista” è la nuova keyword per “populista-NON PD/Berlusca”? Capisco che “nazionalista” era già impegnato ma mi sembra strampalata.
Continuo a non vedere anche se tolgo la benda.
Da quanto ho capito, sovranista è il misto tra no euro e autarchico.
Auguri per la vista allora, non posso aiutare ma spero che vada tutto per il meglio e rapidamente.
Ah, autarchico è ancora male? Pensavo che fosse già un po’ a rischio di passare tra le cose accettabili per via di Trump o, almeno, di non essere tra i punti da sottolineare troppo per via degli effetti ovvi sulla disoccupazione. Già, magari “sovranista” scantona il problema.
Niente, appena parte la campagna delle europee mi sa che le keyword verranno rimescolate/aggiornate un po’ tutte. Spero che “No-Euro = come-l’Argentina” si salvi, è talmente stupida che spiacerebbe perderla, e mi spiace anche l’appannamento di “populista” che era comoda e talmente indefinita da andare bene anche per lamentarsi della pasta scotta.