Indipendentemente dal mio giudizio su di loro, Maurizio Belpietro e Gianluigi Nuzzi sono giornalisti. Posso lamentarmi del fatto che invece che acquistare direttamente le intercettazioni illegali nel caso Coop abbiano detto alla buonanima del Caprotti di assumere i tipi, ma non mi pare che la condanna per ricettazione abbia un senso. Oppure sono io che non ho capito e il problema è proprio il doppio passaggio, anziché l’acquisto diretto? Qualcuno ne sa di più?
Ultimo aggiornamento: 2018-04-10 11:45
Se tu sei a conoscenza che la provenienza di ciò che acquisti è illecita allora commetti ricettazione.
Quello è chiaro. Il mio punto è un altro: un giornalista d’inchiesta ottiene informazioni che non sempre sono di provenienza lecita. Non deve farlo?
Da quel che intuisco leggendo l’articolo (ma bisognerebbe leggere il testo del tribunale per esserne certi) l’attività giornalistica non copre casi come complicità nel dolo, alias Caprotti voleva screditare le Coop, Belpietro lo sapeva e gli ha “venduto” l’aggancio a questo scopo, non per informare il pubblico ma come vera e propria attività criminale collaterale alla sua atività. A questo punto si configura la ricettazione (ed anche reati peggiori, ma poi sta nella bravura degli avvocati).
Non è che lo stauts di giornalista consenta la commissione di delitti: un giornalista non può, ad esempio, commettere furti o rapine per ottenere quanto si propone, e neppure violazioni di domicilio o sequestri di persona. Vi è una sorta di esimente per la diffamazione, in quanto a certe condizioni prevale il diritto di cronaca sul diritto del singolo diffamato.
Nella fattispecia, a quanto comprendo, vi sono delle intercettazioni illegali (e quindi si applica il 617-quater c.p., da sei mesi a 4 anni, per chi le ha raccolte). Dal momento che Belpietro e Nuzzi NON hanno concorso nel delitto, a loro carico si applica il 648 c.p., ricettazione, che prevede da 2 a 8 anni. Si noti che se loro avessero _commissionato_ le intercettazioni, sarebbero stati imputati per il reato più lieve; avendone approfittato ex post si applica il più grave delitto di ricettazione (è una cosa che appare controintuitiva, ma così è).
Nuzzi è pure recidivo (ricorderete la mancata condanna per ricettazione da parte della giustizia vaticana, scampata solo perché avvenuta in territorio italiano).
Da quel che si capisce dalla sintesi Belpietro ha “organizzato” assieme a Capriotti la sottrazione del materiale illecito facendo una triangolazione di favori: i dirigenti infedeli assunti da Capriotti, Libero avrebbe fatto lo scoop, lo scoop avrebbe danneggiato i concorrenti di Capriotti. Questo è un reato bello e buono, diverso sarebbe stato se Capriotti avesse organizzato tutto per i fatti suoi e poi deciso di cedere il materiale compromettente al giornale.