Quando ieri pomeriggio ho sentito le prime versioni della storia, mi sembrava solo un po’ strana; ma poi sono arrivati i pesi massimi (il Piccolo) e ha assunto dimensioni inquietanti.
Come potete leggere, la scorsa settimana a Trieste tre donne sono passate per le strade a “vendere” (occhei, immagino tecnicamente “offrire dietro pagamento di un’offerta”) ramoscelli di ulivo pre-benedetti. Donne che “qualcuno sostiene di origine nomade”, e che avrebbero detto «Domani pioverà…il sacerdote ci ha detto che non si potrà distribuire nulla e quindi ci ha mandato già oggi in giro».
Notate che il giorno dopo (l’articolo del Piccolo è del 25 mentre quest’altro è del 26) si legge su Triesteprima che il vicesindaco Pierpaolo Roberti ha fatto un blitz per sequestrare i ramoscelli nei banchetti davanti alle chiese (quindi non peripatetici come quelli delle tre pie donne) secondo la legge regionale sul commercio e rincarando la dose: Roberti tuona contro l’«odiosa pratica di alcuni di vendere ramoscelli d’ulivo non benedetti».
Non so come funzioni la legge regionale sul commercio né come sono trattati i banchetti fuori dal tempio. So però che i ramoscelli di ulivo che sono venduti davanti alle parrocchie non sono benedetti “by design”: la benedizione te la devi infatti prendere andando a messa alle Palme. (Perlomeno è all’inizio della cerimonia, quindi si può sgaiattolare via e non sorbirsi il Passio). Non chiedo a Roberti di sapere queste cose, figuriamoci: ma penso che potrebbe evitare di cercare una scusa di questo tipo per validare il suo blitz.
Da noi non vengono chieste offerte per i rami d’ulivo.
La causa del dissesto finanziario dei conti pubblici. E’ tutto un mangia-mangia… A cominciare dall’approvvigionamento dei ramoscelli, un vero racket, con pagamenti in nero. Alcune parrocchie, a cui vengono regalate le frasche, evitano di emettere fattura a “zero euro” come previsto in questi casi. E poi , diciamolo! questa storia delle offerte che non sono obbligatorie, ma richieste, o consigliate, o magari solo sottintese con lo sguardo…questo andazzo deve finire ! E non parliamo dell’occupazione di suolo pubblico, quando il banchetto sconfina dal sagrato… Per cosa paghiamo le tasse, se poi tutto ciò accade sotto gli occhi di tutti?