Non so se Matteo Salvini non capisca davvero nulla delle disequazioni. A dire il vero non trovo nemmeno la cosa così importante: detto tra noi, le disequazioni possono essere utili in diversi casi, dal banale decidere cosa comprare se si hanno pochi soldi ai problemi di programmazione lineare che permettono di ottimizzare le produzioni aziendali; ma i compiti con le disequazioni che si fanno a scuola hanno la stessa inutilità delle frasette contorte che devono essere tradotte in latino.
Quello che mi fa pena è vedere una persona che vorrebbe essere il presidente del Consiglio vantarsi della sua ignoranza vera o presunta, sapendo che migliaia di persone apprezzeranno questa manifestazione e quindi scegliendo volontariamente il populismo dell’odio per la matematica.
P.S.: complimenti al figliolo. Le disequazioni non sono di per sé difficili ma richiedono molta attenzione per non fare errori di distrazione.
Ultimo aggiornamento: 2018-03-27 20:23
Comunque magari Salvini non capisse nulla solo delle disequazioni.
Oggi ho condiviso su Facebook il post di W la Fisica che lo criticava, e un’amica ha commentato “Lungi da me difendere Salvini, ma quel post mi sembra davvero strumentale. È un modo di dire, un padre orgoglioso, tutto qui”. Ma a me, più che attaccare Salvini, interessava stigmatizzare una certa indulgenza nei confronti dell’ignoranza matematica, comunemente percepita come meno grave rispetto a quella delle altre discipline.
https://www.facebook.com/wlafisica/posts/1390312654447457
C’è purtroppo chi vede l’ignoranza matematica addirittura come una cosa di cui vantarsi in pubblico.
Un altro amico sostiene che l’ignoranza della matematica è percepita come meno grave perché la matematica è obiettivamente più difficile, anche a parità di livello, della propria lingua madre, della storia o della geografia. Che je rispondo?
(A me, per dire, pesava di più studiare le materie umanistiche, dove c’era tanto da imparare a memoria, piuttosto che quelle scientifiche, dove una volta compresa la logica era tutto in discesa… ma a giudicare da quello che vedevo e vedo intorno a me sono in minoranza)
je rispondi che la matematica sembra più difficile perché non puoi traccheggiare e sperare che l’altro non se ne accorga.
Poi puoi chiedergli qual è la differenza tra la propria lingua madre che è facile e un’altra lingua :-)
Come puoi traccheggiare se un’insegnante ti chiede la capitale del Burkina Faso o in che anno avvenne la terza defenestrazione di Praga (ma a Praga era sport nazionale defenestrare?)?
Essenzialmente il fatto (vero) che conoscere poco la matematica sia considerato meno grave deriva dal fatto che “non serve” alla vita quotidiana tanto quanto parlare, mettere d’accordo, vendere qualcosa a qualcuno (figurativamente o meno). Ai politici men che meno: le abilità richieste sono di tutt’altro tipo.
In estrema sintesi l’insegnamento della matematica a scuola è fallimentare.
per vendere ti serve avere un’idea di senso matematico, a meno che tu non voglia andare a pietire soldi per rimandare il tuo sicuro fallimento.
(e del resto storia e geografia hanno la stessa inutilità, però non sono mai prese a esempio di cose inutili allo stesso modo della matematica)
“per vendere ti serve avere un’idea di senso matematico”
In breve senso matematico != matematica come disciplina.
Chiunque sa “far di conto”, ma (non stranamente) nessuno associa le quattro operazioni alla Matematica intesa come materia scolastica: è un dato di fatto, le quattro operazioni sono un fatto della vita. E’ tutto il resto che viene inteso come “inutile”. Ad un negoziante le quattro operazioni bastano alla grande.
“e del resto storia e geografia hanno la stessa inutilità,…”
La matematica è astrazione, geografia e storia no. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore :-). Entrambe soffrono comunque sulla distanza: in quanti si ricordano certe battaglie o le caratteristiche di una regione? La differente percezione rende meno spiacevole allo studio la geografia e/o la storia della matematica, ma non si può certo dire che siano materia amate in generale.
Complessivamente direi che c’è speranza per il futuro. Sopratuttto facendo un confronto con il primo leader della Lega e suo figlio.
A me pare eccessiva la critica, come quella tipa di cui parla Gwendalyne («È un modo di dire, un padre orgoglioso, tutto qui»).
Ho trovato molto più imbarazzante un premier sedicente cattolico dichiarare: «Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo» (sempre solo perché era premier, e se ne faceva un vanto di questo rinnegamento… perché a rinnegarLo Lo rinneghiamo tutti tutti i giorni!)
“del resto storia e geografia hanno la stessa inutilità, però non sono mai prese a esempio di cose inutili allo stesso modo della matematica” : geografia non è mai presa ad esempio perché è ormai praticamente inesistente nella scuola italiana.L’inutilità è stata sancita riducendo le già poche ore d’insegnamento che erano previste qualche decennio fa.
(Forse proprio perché la geografia non è solo una materia “umanistica” http://www.geog.ucl.ac.uk/study/undergraduate/ba-human-geography-with-quantitative-methods)