Così Luigi Di Maio ha fatto un giro al Quirinale per presentare la lista dei “suoi” ministri quando la settimana prossima vincerà le elezioni: chiaramente Mattarella non si è fatto trovare.
Il problema non è che Di Maio non sappia che in Italia non esista il concetto di lista preventiva di ministri, e quindi la sua passeggiata era destinata al fallimento formale. Lo sapeva benissimo, e anche se non l’avesse saputo qualcuno gliel’avrebbe detto. La sua è stata una scelta ben precisa per mostrare come “la Ka$ta ci impedisce di governare!!!!1!!!1!”. Ecco. Se qualcuno credeva ancora che il moVimento fosse diverso dagli altri partiti, sappia che non è affatto vero.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-25 11:53
Mi pare che pescando le “notizie” da un organo di partito risulti un po’ di confusione logica.
Se uno “aveva fissato un colloquio con il segretario generale” perché dovrebbe poi parlare con un tizio diverso o perché è rilevante se qualcuno con cui *non* era stato fissato l’appuntamento era in ufficio a stampare medaglie o a caccia nel suo zoo privato?
Capisco che la chiarezza di pensiero in fase elettorale sia limitata, ma non è frequente di prenotare dal dentista, incontrarlo e quindi lamentarsi perché il podologo era in ferie!
“La sua è stata una scelta ben precisa per mostrare…” ok, quindi dovrebbe esserci una strombazzatura di lagnanza per sottolineare l’assenza del podologo (nascondendo di aver prenotato dal dentista), tanto era tutto preparato esattamente per questo fine. E dove sarebbe questa lagnanza?
Per me ci sono ben altri motivi di preoccupazione in una lista che non penso sarà comunque usata a breve, ma non mi aspetto di trovarli elencati sui siti di fake news.
beh, evidentemente non poteva essere stato fissato un appuntamento, e su questo direi che siamo tutti d’accordo. Passiamo ora al secondo punto: Di Maio ha un certo numero di persone che vorrebbe come ministro, e sonda il segretario generale persapere se potrebbero o no andare bene: operazione commendevole. Però non è che devi farlo sapere urbi et orbi affermando che è “cortesia istituzionale” quando nessuno ha mai fatto così in modo pubblico. (Stavolta ho scelto il quotidiano più vicino a M5S per evitare fraintendimenti)
Far sapere la propria lista segreta o meno è una scelta politica e si possono anche fare delle cose che altri non hanno fatto (in realtà non credo proprio che sia il primo, magari non come lista intera ma come singoli nomi sopratutto quando i ministri non erano scelti tra la massa).
Ma il punto è che la la lagnanza “anti-kasta” non pare proprio esserci, quindi il motivo della scelta di far sapere la lista (prima all’ente tale e poi al popolaccio) non pare essere quello che ipotizzi.
E’ un motivo condivisibile o meno ma è effettivamente politico e non direi particolarmente superficiale o condannabile.
Resto dell’idea che cose come il rimborso “creativo” dei BTP o un aumento forte della patrimoniale non le farà un partito o un’azienda ma un tecnico venuto da Plutoni, quindi la lista servirà al più al prossimo giro. Ma se qualcuno riesce a mettere insieme una lista di incensurati (almeno per 2 settimane) è bravo.
Far sapere la propria lista segreta o meno è una scelta politica, e i giornali sono sempre stati pieni di leader che snocciolano nomi oppure affermano che hanno già i nomi ma non li dicono ancora. Arrivare a dire “i nomi li abbiamo, ma li diciamo solo al segretario generale del PresRep” è indubbiamente nuovo, ma è anche inutile… a meno naturalmente che non ci si stia preparando per dire dopo le elezioni che non si sono tenuti in conto i nomi fatti, qualunque essi fossero.
L’aumento forte della patrimoniale secondo me non arriverà mai, più facile il rimborso “creativo” dei BTP, ma questo non tocca i nostri politici.
Non dice “li diciamo solo al segretario generale” ma “*prima* li diciamo all’ente tale poi li strombazziamo”, altrimenti la manovra avrebbe lo stesso significato politico di metterli di nascosto in un ovetto di cioccolato scelto a caso tra 10 (che poi sei costretto a mangiarli tutti per ritrovare la lista casomai ti servisse subito dopo le elezioni).
Dopo le elezioni non funziona: se hai vinto, sei incaricato, vuoi quei nomi che hai già detto a tutti e qualcuno (che può) te li nega sarebbe più che corretto lamentarsi e tanto. Ma è praticamente impossibile trovare nomi che presentino questa specifica criticità neanche dentro a 100 uova di cioccolato.
La patrimoniale è troppo facile, al più si può giocare a prevedere se si chiama “bolli” o “imposta di …” oppure “contributo per i quadrerni dei pampini poveri”.
Il rimborso “creativo” è previsto come possibile anche dalla versione in discussione delle norme bancarie, quindi si tratta solo di vedere quando viene attuato o se ci sono alternative ancora più creative per ottenere gli stessi risultati. Intanto, per vari motivi, le banche hanno venduto BTP a manetta (e qualcuno, per vari motivi, li ha comprati) ma sono d’accordo che nessun politicante vorrà mai più essere riconosciuto come autore di queste acute manovre, infatti chiunque ha un minimo di memoria storica vuole essere amato.
Non mi pare li abbiano strombazzati poi (tranne il generale dei Carabinieri candidato ministro per l’Ambiente).
Restando nel merito, è interessante notare come i fiutatori dell’aria si stiano riposizionando.
Vero che si riposizionano ma sempre dovendosi inventare qualcosa di illogico per sostenere la comunicazione ante-voto di qualcuno.
“La richiesta di udienza ha un altro obiettivo: confermare che i [TALI] vogliono partecipare alle trattative per la formazione dell’esecutivo”… capirai che fine mossa tattica! Altrimenti tutti avrebbero pensato che in caso di invito alle consultazioni lo avrebbero segnato come spam e non sarebbero andati. (da notare anche che le “trattative” non possono esistere quindi nessuno ci può partecipare)
Anche quando “Con [TALE] al Quirinale, i [TALI] si erano comportati diversamente, attaccandolo anche in maniera ruvida.” avevano partecipato alle consultazioni e senza arrivare in ritardo o con l’alito alla cipolla (per quello che se ne sa).
Inoltre l’articolo finge di non sapere che anche io potrei essere consultato per formare il governo, anche se non ho comunicato la lista dei ministri al popolaccio (la strobazzatura dei [TALI] è annunciata, mi pare, il 1 mazo o cmq ante-voto degli indigeni).
Anzi, mo’ preparo anche io una lista e la metto in un ovetto di cioccolato. E come ulteriore segno di disponibilità a partecipare alla trattativa dichiaro che porterò 10 ovetti e ce li mangeremo insieme per cercare la lista e fare il governo o, male che vada, per fare una bella merenda!
Beh, visto che c’è stata la seconda puntata?