Sarà una lunghissima campagna elettorale

Oggi sulla bacheca Facebook di un mio amico, mentre si discuteva su un articolo di giornale che parlava di “capolista dell’uninominale” (perché la sciatteria ormai è globale) una persona ha iniziato uno sproloquio con la frase «Abbiamo governi incostituzionali». Al dubbio di un’altra persona sulla frase, la prima persona ha replicato «Si e non ne parliamo di discutere perché ci sono le sentenze della corte costituzionale.»

Avevo qualche minuto di tempo e – pur sapendo che la cosa era tristemente inutile – ho recuperato la sentenza della Consulta sul Porcellum; ho indicato quali punti sono stati dichiarati incostituzionali; ho aggiunto la sezione in cui viene esplicitato che la sentenza non tocca in alcun modo gli esiti delle elezioni e quindi il Parlamento (non il governo, naturalmente: ma essendo io buono l’ho considerato un lapsus tastierae) non era incostituzionale; ho isolato e scritto in maiuscolo quella frase per chi non avesse voglia di leggere tutto il resto. Risultato? «No voi siete contenti e ve le difendete pure ste porcate rese legali da magistrature conniventi.»

Nel merito, io avrei personalmente preferito che venissero rifatte le elezioni, tenuto conto che – come spiegava la sentenza – una legge elettorale ci sarebbe comunque stata: il Consultellum. Non essendo un esperto in diritto costituzionale, non so se la cosa sarebbe stata legalmente possibile: capisco comunque il desiderio della Corte Suprema di lasciare al Parlamento la definizione della legge elettorale, pur premunendosi di avere un salvagente in caso di ignavia o impasse. Ma il vero problema è che è impossibile fare un discorso che abbia sì opinioni ma parta dai fatti. Non che una volta fosse meglio, mi sa: ma almeno la gente non rompeva le palle e se ne stava irreggimentata dietro le varie bandierine, pensando che i suoi capi avessero in mano la Verità e non credendo di possederla. Starò invecchiando, ma non ce la faccio proprio più a reggere certe persone: non stupitevi se taglierò di brutto le interazioni.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-30 19:03

4 pensieri su “Sarà una lunghissima campagna elettorale

  1. Bubbo Bubboni

    Temo che la questione sia molto più complicata. La “formazione” contemporanea usa la “comprensione del testo” intesa come quizzini vero/falso/non specificato.
    Molti studenti la interpretano come una “ricerca un pattern grafico” che, in caso di corrispondenza tra domanda e testo vale come vero, se i segni grafici ci ma non corrispondono del tutto vale come falso, altrimenti è non specificato.
    Sentire delle letture dei fatti usando uno specifico approccio filosofico diventerà raro ma considerare come fatti delle sequenze di segni grafici sarà comune.

  2. Ionti

    Ritengo che l’approccio migliore nei confronti di certa gente sia ribattere sparandola ancora più grossa.
    Uno ti dice che il governo è incostituzionale? Tu ribatti dicendo che non è questo il problema, visto che la Repubblica stessa si fonda su un referendum falsato, che è risaputo che aveva vinto la monarchia.
    E che, a dirla tutta, pure il Regno d’Italia si basa su dei farlocchissimi plebisciti di annessione in cui la volontà popolare è stata del tutto travisata.
    E se insiste ancora, ricordagli che lo stato della Chiesa fonda le sue radici su un falso documento di donazione…

      1. Ionti

        Ma infatti l’obiettivo è quello: convincerli dell’inutilità del (loro) voto! ;-)

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