Sia da sinistra che da destra sono tanti le voci che hanno definito Renzi “un Berlusconi giusto più giovane” (e senza aziende, aggiungo io). Beh, bisogna dire che la mozione contro Ignazio Visco in effetti mi fa propendere per questa ipotesi.
Io non ne so molto di economia, e quindi non posso valutare se l’operato di Ignazio Visco sia stato sufficientemente incisivo in questi anni in cui abbiamo visto cadere Montepaschi, Banca Etruria, le due popolari venete, Carige (ah no, quella non è ancora caduta, magari riescono a tenerla in piedi). Ricordo anche che prima di Visco avevamo anche avuto gente come questo signore. Il punto – politico – è però un altro. Per quello che mi consta, il Partito Democratico è la forza principale nel Parlamento italiano e nella maggioranza di governo. Non c’è nulla di male se ritiene che l’attuale governatore non sia stato così bravo e quindi non voglia che il suo incarico sia rinnovato – cosa diversa tra l’altro dal revocare la nomina. Però lo fai appunto attraverso una delibera del Consiglio dei ministri. La mozione di sfiducia la lasci fare alla minoranza, che ha per l’appunto quella come unica strada possibile. Bene: chi è che ha sempre governato come se fosse all’opposizione? Silvio. Signori, ho concluso.
P.S.: a chi dice “ma è Mattarella a nominare il Governatore della Banca d’Italia”, rispondo che forse è meglio che ripassi un po’. La frase completa è «La nomina del governatore è disposta con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia.» Datto in altri termini, la nomina è governativa.
Ultimo aggiornamento: 2017-10-19 09:30
Umm, mi pare che ci sia una certa contraddizione nel sostenere che il tale sia il degno successore del Berlusca e che, allo stesso tempo, come simpatico gesto inaugural-elettorale si occupi nel merito del riscaldamento di questa o quella poltroncina.
Il tale è erede e perfezionatore del Berlusca e, pertanto, non è perennemente all’opposizione ma perennemente in campagna elettorale. Anche perché l’esistenza stessa di una opposizione presuppone che chi governa non detenga il potere assoluto, cioè l’esistenza in vita dell’opposizione si fonda su concetto incompatibile con la visione politica democratic* corrente.