Ora mi tocca (quasi) difendere Raggi

aska-raggi Stamattina (ma forse avevano già cominciato ieri sera) mi sono trovato gente che commentava su Facebook questo tweet: «Virginia Raggi: “Domani scuole chiuse a Roma dopo la scossa” (ma erano già chiuse per il ponte)» berciando che le scuole erano già chiuse per il ponte e che la sindaca si svegliasse.

Bene. Il calendario scolastico è fissato su base regionale. Qui trovate l’orario per il Lazio, dove come potete notare non v’è traccia di una festività il 31 ottobre. Del resto, sono alcuni anni che i singoli istituti possono scegliere autonomamente di fare vacanza alcuni giorni, come specificato in questa nota del MIUR: «Le istituzioni scolastiche autonome possono, sulla base del calendario scolastico della propria Regione, deliberare di anticipare o posticipare la data di inizio delle lezioni o di individuare altri giorni di sospensione delle attività didattiche garantendo, comunque, l’effettuazione di almeno 200 giorni di lezione.» Ciò significa che probabilmente moltissime scuole hanno fatto il ponte, ma non è dato di sapere se sono state tutte (in altre regioni so di scuole aperte oggi), e quindi giustamente Raggi ha dovuto emettere un’ordinanza.

Il punto però è che quel tweet non è stato scritto dal solito webete, ma da Askanews che è un’agenzia di stampa. Ora, è vero che leggendo il post relativo, che ha come titolo «Raggi: “Domani scuole chiuse a Roma dopo la scossa” (in maggioranza Istituti già prevista chiusura per il ponte)», in fondo al testo troviamo scritto «Nella maggioranza delle scuole della Capitale (non in tutte), pubbliche e parificate, era già stata decisa da tempo la chiusura per il ponte. Pertanto la misura decisa dalla sindaca avrà un impatto limitato sulle famiglie e sui ragazzi.» (il grassetto è loro) e quindi si può immaginare che l’informazione fosse neutrale. Ma vivaddio, sul tweet hai poco spazio, devi metterti ad aggiungere un inciso che tra l’altro è anche sbagliato? Come minimo è un concorso di colpa, tanto più grave se fatto da parte di chi sulle notizie ci lavora.

Ultimo aggiornamento: 2016-10-31 18:05

Un pensiero su “Ora mi tocca (quasi) difendere Raggi

  1. Bubbo Bubboni

    “ci lavora”, cioè ci campa, ci paga le bollette, ci nutre la prole se tiene famiglia… credo che sarebbe illusorio aspettarsi altro quando si tratta di gente la cui sorte & alimentazione dipende quasi direttamente dagli umori del partito-azienda.

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