Boicottaggio e Facebook

Lo so, voi vi aspettate da me che io sia sempre sul pezzo. E invece a quanto pare mi sono perso l’ultima iniziativa della gggente. Leggo che c’è un programma televisivo intitolato L’aria che tira, condotto da tale Myrta Merlino che non so affatto chi sia (ma questa è colpa mia, Wikipedia una voce su di lei ce l’ha). Ho anche intuito che la trasmissione in generale e la signora Merlino in particolare sono colpevoli di lesa pentastellità, e quindi il tamtam della rete ha sentenziato che la migliore risposta a tali sgarbi sia il boicottare i prodotti pubblicizzati negli stacchi pubblicitari della trasmissione, tra cui il Mocio Vileda e i sofficini Findus.

Fin qua nulla di particolarmente strano. I boicottaggi sono all’ordine del giorno, da quelli contro Nestlè e Mondadori al più divertente di tutti che voleva convincere la gente a evitare di fare benzina nei punti di una certa marca, in modo che essa fosse costretta ad abbassare i prezzi e la folla potesse a questo punto concentrarsi su una marca diversa. Ma siamo nei Favolosi Anni Dieci, e quindi c’è Facebook, e ci sono i Social Media Manager (SMM per gli amici) delle aziende che si sono trovati subissati di insulti non esattamente velati. Da quanto ho capito, Vileda e Findus non sono sponsor della trasmissione, ma semplicemente pagano per avere la loro pubblicità nel primetime, il che significa che non hanno poi chissà quale forza contrattuale, ma questo è naturalmente irrilevante.

Non so voi, ma a me questi talebani della tastiera fanno abbastanza paura. È vero che non ce li vedo a uscire per strada con i forconi: ma tutto è possibile, se sono davvero convinti che basti strepitare su Facebook per ottenere i risultati che vogliono. D’atlra parte immagino che costoro siano anche quelli che firmano decine di petizioni su Change.org per essere monitorati il meglio possibile, quindi tutto tornerebbe. Mi chiedo solo quando è stato il momento in cui la gente è passata dall’essere rivoluzionari da poltrona – un’ottima idea, io la perseguo ogni volta che posso – al pensare di vincere la loro guerra sputando nei siti delle aziende. Qualcosa deve essere successo: per il momento apprezziamo il ritorno in grande spolvero della biowashball.

(Ma poi, voi che la tv la guardate: quali sono le malefatte della signora Merlino?)

Ultimo aggiornamento: 2016-10-06 14:43

7 pensieri su “Boicottaggio e Facebook

  1. Marco

    Conosco chi, ai tempi di Mururoa, lavorava con aziende francesi e si è trovato il fax esaurito da messaggi simili.

    1. .mau. Autore articolo

      il popolo dei fax :-)
      (che poi il risultato finale si è visto anche lì)

  2. carolina

    I boicottaggi sono un tema molto controverso. Una volta volevo scrivere un pezzo per il mio lavoro su quelli contro Israele (il cosiddetto BDS), però poi non c’è mai stata occasione. Avrei comunque dovuto fare molte ricerche per scrivere roba sensata.

    1. .mau. Autore articolo

      Non guardando le trasmissioni in questione (e non tenendoci proprio a guardarle…) non posso entrare nel merito della conduzione delle tre signore. Ma ho il sospetto che Malvino sopravvaluti Cairo (e il popolo elettore).

    2. un cattolico

      Luigi Castaldi (Malvino): «ho trovato estremamente fastidiosa, fino a punte di forte irritazione, la faziosità di Lilli Gruber, Myrta Merlino e Tiziana Panella, una faziosità insopportabilmente sfacciata per quel certo maldissimularla che mi è parso fosse intenzionale, studiato»

      Ok quelle tre sono smaccatamente faziose, ma scritto da Malvino ha un nonsoché di surreale. Diciamo che si salva in parte perché sostiene che loro maldissimulino di non esserlo (quando in realtà non dissimulano affatto, lo fanno apertis verbis, ma questo è un altro discorso…), mentre lui è orgogliosamente radicale, senza bisogno di dissimulare altro, vuoi per l’età, vuoi per essere filato da chi ama i guerrieri laicisti.

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