Non riesco a pensare che si sarebbe dovuta fare a forza la chemioterapia ad Eleonora Bottaro. Certo, quando si ammalò di leucemia era minorenne, ma per quanto un diciassettenne possa essere stupido – ricordo ancora com’ero io a quell’età – ha comunque una capacità di comprendere le cose, e non vorrei costringere mai nessuno a fare qualcosa che non vuole.
Però, se la sua lettera che è spuntata fuori è vera – e non ho nessun motivo di credere che non lo sia – c’è qualcosa che non va. Mi sarei aspettato un testo in cui avesse scritto che non se la sentiva di fare cure pesantissime senza grandi speranze di farcela, non una frase come «Sulla base delle mie conoscenze sono più i morti dopo la chemioterapia rispetto a quanti al giorno d’oggi sono ancora in vita.», che non significa assolutamente nulla.
Quello che mi chiedo è insomma da dove arrivassero le sue conoscenze, e se davvero erano sufficienti per prendere una decisione. Spero proprio di sì, perché altrimenti la cosa sarebbe davvero triste.
Ultimo aggiornamento: 2016-09-02 17:24
c’è un libro bellissimo su questo tema drammatico, “La ballata di Adam Henry” di un grande scrittore inglese, di cui adesso mi sfugge il nome. Parla di una giudice inglese dei minorenni a cui capita il caso di A.H., minorenne malato di leucemia i cui genitori si oppongono a fargli fare le cure in quanto Testimoni di Geova. E’ un libro intelligente e toccante.
Nell’intervista il padre dice: «La leucemia è rigenerazione. È una fase di nuova vita: chi la supera diventa un uomo nuovo, chi non la supera muore».
Questa sfortunata ragazza ha avuto la sventura di essere figlia di uno di quegli ignoranti invasati che siccome hanno letto mezzo libro di medicina alternativa pensano di poter sapere come si cura un cancro meglio di chi ha speso l’intera propria esistenza tentando di farlo con raziocinio e basandosi sui dati di fatto.
Io conosco i giovani ricercatori che lavorano all’IST e fanno ricerca sul cancro, e non sono certo dei venduti prezzolati da “Big Pharma” o da qualunque altra Spectre che tiene nascoste le “vere cure” per vendere costosissimi farmaci agli ignari pazienti.
Se esistesse una cura definitiva ci sarebbe gente (anche solo per l’ambizione personale di vincere un Nobel) che l’avrebbe trovata e pubblicata.
Questa gente ignorante è giusto che muoia, in ottemperanza alla leggi di Darwin, ma quando ha dei figli ed impone le proprie scelte ai figli è pericolosa e dannosa. E peccato che il tribunale dei minori ci abbia messo così tanto ad imporre delle cure efficaci alla giovane ragazza.
E no, a 17 anni se sei cresciuto figlio di uno che pensa che la “leucemia è rigenerazione” non hai speranza di fare una scelta autonoma e libera.
«E no, a 17 anni se sei cresciuto figlio di uno che pensa che la “leucemia è rigenerazione” non hai speranza di fare una scelta autonoma e libera.»
Quindi la scuola non serve assolutamente a nulla.