Una modesta proposta sul diritto di voto

Il voto sulla Brexit e soprattutto tutto quello che ne è seguito dopo fa sembrare noi italiani dei dilettanti . L’ultima che ho sentito sarebbe che la petizione online per rifare il referendum, già farlocca di suo, sarebbe stata promossa quando sembrava che i Remain vincessero e nasceva per tentare di andarsene via comunque dall’Unione Europea: solo che poi il risultato si è ribaltato e la petizione è stata usata da chi in Europa vuole restarci, cosa che ha fatto partire un’inchiesta per truffa.

Ma in generale sono in tanti a essere convinti che il suffragio universale mostri qualche problema, non foss’altro che perché dalla democrazia siamo passati all’oclocrazia. Però non è così semplice definire chi è che dovrebbe avere il diritto di voto, se ci pensate bene: ognuno tirerebbe l’acqua al proprio mulino, e gli esclusi si arrabbierebbero parecchio. Ci ho pensato su per decine e decine di secondi, e alla fine ho pensato a una modesta proposta che porterebbe molti vantaggi a fronte di un costo direi sopportabile.

La mia prima idea prevedeva che nell’election day ci si può presentare ai seggi e asserire di non volere votare: in questo caso verranno dati al non-elettore dieci euro per il suo senso civico. Mi sono però subito accorto che un’ipotesi del genere sarebbe irrealizzabile, e pertanto ho modificato il tutto. Il non-elettore riceverà dieci biglietti per la Grande Lotteria Elettorale, con un montepremi di duecento milioni di euro: dieci milioni al vincente, una decina di premi da uno a tre milioni, più una gran quantità di premi di consolazione. Non ho ancora calcolato come suddividerli, ma sono certo che in Sisal ci sono molti esperti che potrebbero aiutare. Per recuperare i costi della Grande Lotteria Elettorale, basterà accorpare tutte le elezioni (e i referendum) in una singola data annuale, il che ridurrà anche i disagi per chi si trova i figli a casa a causa delle scuole chiuse per referendum e non trova i bus perché gli autisti vanno a fare gli scrutatori.

Come potete intuire, il grande vantaggio della mia modesta proposta è che non impone nulla a nessuno: è l’elettore che farà la scelta che ritiene più vantaggiosa. Che volete di più dalla vita?

7 pensieri su “Una modesta proposta sul diritto di voto

  1. procellaria

    L’affermazione contenuta nell’ultimo paragrafo non mi sembra sia corretta, perché la proposta impone a tutti, anche a chi non la ritiene valida, di finanziare la lotteria.
    Secondo me il problema è il voto, più ancora dell’elettorato. Lo si ammanta di sacralità, ma è uno strumento violento e grossolano.
    Comunque non mi è chiaro quali sarebbero i vantaggi della lotteria, allontanare dal voto i deficienti? Per me non darebbe risultati così scontati, ma sarebbe interessante metterla alla prova a scopo ludico.

  2. delio

    “Mi sono però subito accorto che un’ipotesi del genere sarebbe irrealizzabile, e pertanto ho modificato il tutto.” Perché è irrealizzabile? Non è esattamente quello che succede in Australia e (credo) in Belgio? Votare è un dovere, ma è legittimo astenersi; se uno non va al seggio paga una multa di – diciamo – 10€. Se però uno va al seggio e dice di volersi astenere, va tutto bene. Ossia, dal punto di vista di un matematico, *tutti* nel Paese pagano una multa di 10€, ma solo chi va al seggio riceve un premio di 10€. Per il suo senso civico, come dici tu.

  3. .mau. Autore articolo

    @delio: nel caso australiano una volta che ti presenti al seggio tanto vale che vai anche a votare, nel qual caso il vantaggio della mia modesta proposta non si ottiene: ricordo che a me non interessa avere un’alta affluenza alle urne, ma un insieme di votanti motivato.
    @procellaria: l’accorpamento delle elezioni servirebbe appunto a finanziare la Grande Lotteria Elettorale. Del resto tu ti limiti a una funzione di utilità monetaria (ogni elettore dovrà spendere 4 euro per finanziare la GLE, e solo chi esplicita di non votare può partecipare), mentre io guardo a una funzione di utilità più ampia (preferisco tentare la sorte con la GLE, oppure cercare di eleggere rappresentanti che facciano gli interessi miei e del Paese?) E sono molto più ottimista di te sui possibili risultati :-)

  4. Fabio

    Allora aggiungo la mia modesta proposta: si elegge chi ha diritto di votare. Una sorta di sistema con grandi elettori anche in caso di referendum.

  5. Banasci

    Secondo me il problema è il voto, più ancora dell’elettorato. Lo si ammanta di sacralità, ma è uno strumento violento e grossolano.

    Il voto deve essere solo uno dei momenti della democrazia e non deve servire, come succede ora, a far si che la maggioranza tiranneggi le minoranze.

    1. procellaria

      di solito sono le minoranze organizzate a tiranneggiare altre minoranze, che messe insieme sarebbero maggioranza. Comunque io credo che anche la democrazia sia violenta e pericolosa.

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