Astensioni referendarie

Premetto: non votare è pienamente lecito, persino alle elezioni politiche, figuriamoci ai referendum. Se uno non vuole votare, è una sua scelta legittima. Quello che però penso io è che l’unico motivo serio per cui non voterei a un referendum è perché ritengo il quesito così irrilevante che non vale la pena di rispondere. (Poi probabilmente andrei e annullerei la scheda perché ritengo un mio dovere votare, ma quella è una mania mia). Il quorum indica insomma l’indifferenza, non un no surrettizio… anche perché sennò si potrebbero schedare i votanti, e non sarebbe una bella cosa.
Quindi, in questo come negli altri referendum, chi chiede di non votare non per l’inutilità del quesito ma perché non gli piace può farlo ma è disonesto.

Ultimo aggiornamento: 2016-04-14 19:47

13 pensieri su “Astensioni referendarie

  1. Bubbo Bubboni

    Considerato che, mi pare da quel poco che vedo, la posizione approvata dal partito è quella di dire che il questito è inutile resterebbe da capire perché, inutile per inutile, qualche sacro ente non abbia fatto quel poco che serviva per evitare i referendum.
    Oscure trame della lobby delle matite, mere dimenticanze dei sacri enti in ben più alte attività attivati oppure a qualcuno tra il pubblico pagante, e solo a loro, lo spettacolo non pare poi così inutile?
    Questo dubbio il partito non pare riuscire a scioglierlo, quasi come se ci fosse un vizio iniziale per cui appena aprono bocca per tranquillizzare uno capisce che deve agitarsi anche se non sa ancora perché.

    1. .mau. Autore articolo

      @Bubboni: io col partito non ho nulla a che fare. Ma quello che avevo capito è che l’avevano ritenuto così irrilevante da non modificare nemmeno la legge, a differenza degli altri quesiti, e poi si sono dimenticati della cosa fino a che non è stato troppo tardi. Tanto per dire, bastava una leggina che subordinasse il rinnovo della concessione al cacciare un po’ più di soldi e la Cassazione avrebbe eliminato anche questo referendum…

      Oppure se preferisci il gomblotto questo è la prova generale del referendum di ottobre.

      1. Bubbo Bubboni

        Guarda capita anche a me di dimenticarmi di cose irrilevanti e poi qualcuno deve tirare fuori milioni di euro di rimediare.
        O anche che devo incassare milioni di euro ma poi mi dimentico di fare quel poco per riceverli sul conto e non muovo un dito neppure anni dopo la scadenza.
        Meno male che alcuni cittadini non si dimenticano mai di una sola minuzia, per irrilevante che sia, e si danno tanta pena di ricordare quello che gli interessa a tutti gli enti di competenza!

      2. un cattolico

        «Oppure se preferisci il gomblotto questo è la prova generale del referendum di ottobre.»

        Non regge – almeno per me -: questo referendum lo ritengo pressocché inutile (non raggiungerà mai il quorum e anche il tema in sé è di scarsa utilità, principalmente per le ragioni addotte da altri dei tuoi ventun lettori in altro tuo articolo), mentre quello di ottobre utilissimo. E ovviamente rientro tra i supporter di Massimo Gandolfini (sì, quelli del #RenziCiRicorderemo), perché come lui credo che abbiano scritto obiettivamente una schifezza di riforma costituzionale e di nuova legge elettorale, che aiuterebbero – assieme – i tanti beoti di turno della maggioranza a far passare a cuor leggero leggi inqualificabili (tra le tante anche leggi infelici come il DDL Cirinnà, da cui è partito il #RenziCiRicorderemo, per questo la cito).

  2. icav

    Condivido l’idea che per principio astenersi significa non prendere posizione e delegare agli altri. C’è un però..
    Se la questione è “non voglio che il risultato sia SI”, è forse più facile invalidarlo che cercare di avere la maggioranza dei NO.
    Semba uno di quei problemi dei giochi di strategia: se tutti votano, ci contiamo e tutto finisce lì. Se i SI sono molto motivati e vanno tutti a votare, mentre i NO sono “fiacchi”, quei pochi che votano contro rischierebbero alla fine di far raggiungere il quorum, e così poi perdere al conteggio.
    Proprio per questo (forse) non andrò.
    Uno che si occupa di teoria dei giochi può, a ragion veduta, farmi capire megio e darmi torto/ragione ?

    1. .mau. Autore articolo

      @icav: per me è come l’elusione (non l’evasione) fiscale. Scappatoie lecite, ma che sfruttano scappatoie contro gli altri (che alla fine in pratica pagheranno di più, perché le tasse si alzeranno per pareggiare il gettito).
      Visto come teoria dei giochi, non votare se si pensa di votare NO è un equilibrio di Nash, il che potrebbe portare però a un risultato subottimale: immaginiamo che il 26% voti sì, il 25% voti no e il 20% sia contrario ma si astenga per non far arrivare al quorum.
      (Ricordo che l’equilibrio di Nash è “egoista”, quindi non puoi pensare a una collaborazione di tutti i contrari per non andare a votare)

      1. icav

        Appunto, non è collaborativo, ma visto che dai piani alti spingono verso il non-voto, e andare a votare è comunque un impiccio che ti porta via un po’ di tempo, penso che molti si adegueranno.
        Quasi quasi preferirei ci fosse l’obbligo di votazione

  3. Gianc.

    mah.Il referendum abrogativo ha effetti diversi se si raggiunge o no il quorum: Se il referendum raggiunge il quorum il parlamento non puo’ legiferare (mi sembra per 5 anni) in modo contrario al risultato referendario. Se non c’e’ il quorum il parlamento mantiene le sue prerogative legislative sulla materia. Personalmente in questo caso scelgo proattivamente la seconda opzione. In altri casi sono andato a votare NO perche’ avrei desiderato che l’opzione 5 anni scattasse. Riassumendo: no e astensione non sono equivalenti.

    …poi avrei tanto voluto vedere approvati dalla cassazione quei referendum di Cuore…!

    1. .mau. Autore articolo

      @Gianc.: In effetti hai ragione. Ho controllato il testo della legge 352/70 e l’articolo 38 dice (grassetto mio) «Nel caso che il risultato del referendum sia contrario all’abrogazione di una legge, o di un atto avente forza di legge, o di singole disposizioni di essi, ne è data notizia e non può proporsi richiesta di referendum per l’abrogazione della medesima legge, o atto avente forza di legge, o delle disposizioni suddette, fermo il disposto dell’articolo 31, prima che siano trascorsi cinque anni. » (Paradossalmente non c’è una frase simile nel caso di vittoria dei SÌ: immagino che la ratio sia “se il popolo vuole così, chi siamo noi per andare contro?)
      Però concorderai con me che se in caso di mancato quorum le regioni si rimettono a chiedere lo stesso referendum poi non andrebbe a votare davvero nessuno di chi vuole un no.

  4. procellaria

    un’altra possibile ragione per non votare sarebbe che uno non riconosca l’autorità dello Stato e la legittimità della Costituzione e consideri tutti i meccanismi democratici come atti di violenza. Cioè sarebbe violenza imporre possibilità di scelta limitate, in modi e tempi decisi da altri, con esiti maggioritari che per loro natura vanno a violare la volontà di una minoranza.

  5. Luca Sironi

    Ho un quesito.
    E’ la seconda volta, dopo le europee, che voto all’estero come iscritto AIRE.
    Questa volta non hanno istituito un seggio, mi hanno spedito per posta raccomandata la scheda da compilare e rispedire in busta anonima in ambasciata.
    Poscia che arrivi per tempo :-), come fanno a computarmi o meno nel calcolo del quorum?
    Non esiste nessun riscontro che il signor Sironi si e’ recato o meno ai seggi.

  6. Luca Sironi

    Ho detto una fesseria.
    Conteranno semplicemente il numero di schede che gli sono tornate indietro rispetto agli iscritti locali.
    Pero’ il non avere un timbro comprovante sulla scheda elettorale mi disturba.

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