Incontrai per la prima volta Tecla Dozio all’inizio degli anni ’90. Il Web non esisteva, Internet c’era ma solo per pochi intimi e sicuramente non per fare e-commerce, e acquistare libri che non fossero bestseller o scolastici – e magari, Dio non voglia, addirittura non in italiano! – non era mica così facile. Io e un gruppetto di amici fidonettari avevamo l’abitudine di fare un ritrovo annuale a Milano in giro per librerie: uno dei nostri passaggi obbligati era la libreria del giallo (la Sherlockiana) in piazza san Nazaro in Brolo. Non che fossimo amanti dei gialli, ma Tecla aveva un’ottima sezione di fantascienza e da ottima libraia qual era sapeva anche darci delle buone dritte.
Quando poi mi trasferii a Milano scoprii che avevamo un amico comune, Aldo Spinelli: mi capitò quindi qualche volta di trovarci negli stessi posti, oltre naturalmente che nella libreria, anche dopo il suo spostamento dietro l’Arco della Pace e fino alla chiusura anche di quella sede. Sapevo che aveva deciso di trasferirsi in Lunigiana, non sapevo che fosse malata.
Ultimo aggiornamento: 2016-02-08 12:20