Dal prossimo 15 febbraio, ATM chiuderà definitivamente i tornelli in uscita dalla metropolitana: per andarsene sarà necessario timbrare nuovamente il biglietto in uscita… oppure scavalcare per la seconda volta i tornelli, se l’hai già fatto in entrata: ma immaginiamo pure di vivere nel migliore dei mondi possibili, dove tutti gli utenti dei mezzi pubblici pagano regolarmente il biglietto. Peccato che…
Premessa: un biglietto di corsa semplice a Milano ha validità 90 minuti, deve essere vidimato ogni volta si sale su un qualunque mezzo, e nel periodo di validità si possono prendere un numero indefinito di mezzi di superficie e fare una sola corsa in metropolitana e sulla tratta urbana del passante ferroviario. Fin qua nulla di strano, dovrebbe funzionare allo stesso modo in altre città. Bene. Immaginiamo che io esca di casa, prenda il tram timbrando il mio bel biglietto, vada in centro a fare qualche acquisto, e dopo 80 minuti scendo in metropolitana per tornare a casa. Passo il biglietto al tornello: essendo ancora nel periodo di validità il tornello si apre, aspetto il treno e dopo un quarto d’ora arrivo alla mia fermata. Salgo, passo il biglietto in uscita e mi viene sputato dicendo che non è più valido. Giustissimo: i novanta minuti sono passati. Logica vorrebbe dunque che io timbri un secondo biglietto, giusto? Sbagliato. Come ATM mi ha appena risposto (riferimento CAS-1010217-H8Z5K3),
Gentile Maurizio Codogno ,
Con riferimento alla Sua segnalazione, ricordiamo che la normativa prevede che chiunque viaggi deve essere in possesso di valido documento di viaggio (art. 71 del reg. Polizia Urbana). Confermiamo che il biglietto ordinario a tariffa urbana vale 90 minuti. Scaduta la validità oraria, sarà necessario regolarizzare il proprio viaggio acquistando alla MAT un biglietto valido per effettuare la convalida di uscita. Nel Suo caso, il prezzo della regolarizzazione è di 3,00 euro.
Detto in altro modo, io devo pagare una multa, perché non mi sono messo a fare i conti di quanto tempo è passato e mi sono fidato del fatto che il biglietto fosse passato. Ma c’è di peggio. Io non uso i biglietti, ma la tessera RicaricaMI, dove carico un po’ di biglietti per non rischiare di rimanere senza. Non solo non posso leggere da nessuna parte quando ho timbrato per la prima volta il biglietto che sto usando, ma anche nel caso che mi fossi salvato l’ora da qualche parte non posso farci proprio nulla. Quando faccio passare la tessera, il biglietto che viene vidimato è quello in corso di validità, non è che io possa cliccare da qualche parte e dire “no, timbrane un altro perché sennò poi pago la multa”. O forse secondo ATM dovrei fare il giocoliere e girare sempre con almeno due tessere (e una calcolatrice tascabile per misurare le distanze temporali) in modo da avere sempre a disposizione un biglietto nuovo?
Ultimo aggiornamento: 2016-02-08 21:49
“Giustissimo: i novanta minuti sono passati”. Mica tanto giusto. In molte città si considerano i 90 minuti validi se passi un tornello e/o rispetto al programma orario pubblicato (nel senso che se sei dentro i 90 minuti ma l’autobus fa ritardo, hai comunque diritto al viaggio), e l’orario d’uscita non conta.
@Giuseppe: succedeva così a Torino tanti anni fa. Il biglietto valeva mi pare 75 minuti, ma se lo timbravi prima della scadenza della validità potevi proseguire fino al capolinea.
Però quella è una scelta politica che può o no essere praticata. Per dire, ATM potrebbe decidere di abbassare la validità a 80 minuti e permettere di terminare la corsa sulla linea di superficie o sulla metropolitana, ma appunto lo espliciterebbe. In questo caso ATM non permette di regolarizzarti senza more e senza che tu abbia colpa per la scadenza del biglietto.
E a Milano cosa impedirebbe di implementare una soluzione simile? (Non conosco le mirabolanti tecnologie usate nei tornelli lì)
che da qualche parte devi avere traccia delle timbrature fatte con quel biglietto, direi (ai tempi a Torino la timbratura era a inchiostro)
Fuori tema:
perché il primo “Giuseppe” non è in grassetto e il secondo sì, .mau.?
boh.
Ed in caso di incidente che prolunghi la permanenza nel metrò?
Vabbè, ma a Milano i mezzi pubblici sono sempre in perfetto orario….
Rimedio semplice per non pagare la multa: ti avvicini ai tornelli, ti sporgi (hai le braccia lunghe…) e timbri come se fossi in entrata con la tessera (io l’ho già fatto per uscire una volta in una stazione che aveva le uscite chiuse senza biglietto quando ero entrato in una stazione con varchi aperti). Fai ruotare il tornello, poi esci con la tessera appena timbrata.
@carter: in caso di casini (già provato di persona) aprono i varchi di stazione e fanno uscire tutti, con o senza biglietto.
@mestesso: ma è una soluzione all’italiana. (Un’altra possibilità se per questo è comprare un biglietto via smartphone, immagino, visto che quel biglietto ha validità immediata). Ma la risposta creativa non è una soluzione al problema logico.
Siamo italiani, la soluzione non può che essere italiana :-).
L’unica soluzione che vedo è non controllare la validità temporale del biglietto in uscita, ma non la vedo molto applicabile nella realtà :-).
puoi fare un controllo su 180 minuti. Se superi quel tempo è giusto pagare 3 euro :)
Kafka era un dilettante
Preparati a vedere innumerevoli varchi di emergenza allarmati perennemente aperti. A Roma la soluzione all’italiana è stata questa.
L’aggiornamento rispetto al mio precedente messaggio è che ora i dipendenti di ATAC si sono rotti di sentire perennemente suonare la sirena associata all’apertura di tali varchi, per cui ora è perennemente disattivata.
A Roma sì.
Questa stessa obiezione l’hai fatta anche via email? Aggiornaci sulla seconda risposta! Proverò a vedere che soluzione ha adottato ATAC per lo stesso problema (sempre ammesso e non concesso che si sia nel mondo perfetto e nessuno passi in quei varchi già apert e non più allarmati).
quella è stata la risposta alla mia email in cui ho specificato che avevo la RicaricaMI e quindi non potevo fare altro che timbrare quando entro, e senza sapere quanto sarebbe ancora durato il biglietto.
Ah, quindi non ci avevano proprio pensato?
Annamo bbene…