Binetti e matrimoni gay

È da ieri che vedo battute su quanto Paola Binetti avrebbe detto a riguardo delle unioni civili tra omosessuali, e che sarebbe “qual è il problema? basta che uno vada all’anagrafe e dica di voler cambiare sesso, visto che non serve più l’intervento chirurgico” (vedi la sentenza di lunedì scorso). E giù (giusti) pipponi sul fatto che due persone possono benissimo voler restare anche ufficialmente maschi e avere una relazione tra di loro.
Però sono andato a leggere le dichiarazioni della Binetti (vabbè, sull’HuffPo) e a me pare che lei stia dicendo tutta un’altra cosa, che a suo parere quella decisione della Corte Costituzionale di Cassazione è ridicola e lo afferma con un paradosso – dal suo punto di vista. Non per nulla, la frase «Perché accontentarsi di una modesta unione civile, quando recandomi all’anagrafe per far registrare un mio desiderio, posso avere un matrimonio coi fiocchi?» è seguita da «Dobbiamo tornare al concetto di natura umana recuperando tutto il valore della identità sessuale nella sua specifica e ineludibile differenza e concretezza. La teoria del gender, che molti si affannano a negare, rende totalmente attuale tutta l’ambiguità del messaggio pirandelliano: così è se vi pare.» Insomma, nulla di diverso da quanto ha sempre affermato.
Ma a questo punto è chi si mette a fare disquisizioni sulla stupidità della frase prendendola come seria che fa una figuraccia…

Ultimo aggiornamento: 2015-07-23 17:19

7 pensieri su “Binetti e matrimoni gay

  1. Giuseppe

    Ma ha appena trovato il loophole legale del decennio o che?

    Due persone dello stesso sesso vogliono sposarsi:
    1. una delle due va all’anagrafe e cambia sesso
    2. si celebra il matrimonio tra coniugi di sesso diverso (secondo le leggi ora vigenti)
    3. la persona torna all’anagrafe e cambia sesso di nuovo

  2. Barbara

    Ehm, no, hai capito male. Si criticava il fatto che per la mente ridicola della Binetti “non è necessario un intervento chirurgico demolitivo che implica la sterilizzazione forzata” è diventato “chiunque può farsi registrare del sesso che vuole, basta che vada all’anagrafe e lo chieda”, che è quello che implica la sua boutade.

    Anche il fatto che passano gli anni, i decenni, e lei continua a dire sempre le stesse cose mentre il mondo intero va avanti è assai significativo. Un conto è pensarla diversamente da pochi attivisti, un altro è essere il fanalino di coda del mondo occidentale.

    A margine, che una che sembra un uomo celebri la differenza sessuale fa ridere i polli :).

    1. .mau. Autore articolo

      continuo a pensare che “chiunque può farsi registrare del sesso che vuole, basta che vada all’anagrafe e lo chieda” sia semplicemente un’iperbole per ribadire il suo pensiero unico (nel senso che è l’unico pensiero che ha, almeno non l’ho mai sentita dire altro).

    2. .mau. Autore articolo

      (e comunque appellarsi alla scarsa avvenenza della Binetti è un argumentum ad hominem)

    3. un cattolico

      @Barbara:
      A. cosa ci sarebbe di falso nella boutade della Binetti?
      B. dove sta scritto che le scelte di alcuni Stati europei e poco altro in fatto di “matrimoni” gaii siano progresso e non regresso? Di esempi di cannate indicibili spacciate per progresso è piena la storia, no?

      C. sei favorevole persino all’adozione gaia o ti basta permetter loro di simulare un matrimonio (occhio all’etimo della parola!) e accalappiare senza alcun dovere connesso (come invece nel caso di coppie etero) una pensione di reversibilità?

      Io sto con Chesterton e continuo a vederle verdi le foglie…

  3. devan

    a proposito di paradossi: visto che,(anche se ancora per poco) l”età pensionabile è differente tra uomini e donne, ipotizzando che un sessantacinquenne maschio non possa andare in pensione domani ma solo tra un anno, ma una sessantacinquenne femmina con la medesima carriera lavorativa possa, il sessantacinquenne maschio può cambiare sesso al fine di andare in pensione domani e non tra un un anno?

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