Vincenzo De Luca dev’essere uno più rancoroso di me. Ha giusto aspettato che si votasse, poi ha querelato Rosi Bindi per «diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio». Lo stesso hanno fatto (o almeno hanno affermato di fare) i suoi compagni di impresentabilità Sandra Lonardo Mastella e Luciano Passariello.
Non avendo letto il rapporto della direzione Antimafia non posso certo stabilire se Bindi ha abusato del suo ufficio: del resto ci penserà la magistratura. Per quanto riguarda la diffamazione, so bene che le leggi italiane sono molto sensibili al tema (puoi anche essere denunciato per diffamazione affermando cose vere…) però i fatti indicati sono sicuramente riconosciuti da tutti: al più si può discutere se meritassero l’inclusione nella lista degli impresentabili (il che appunto sta sotto “abuso d’ufficio”. È comico che De Luca è stato inserito nella lista… per una storia di abuso d’ufficio rispetto alla quale ha rinunciato alla prescrizione).
Però non riesco proprio a capire quale possa essere l'”attentato ai diritti politici costituzionali”. Mica gli è stato vietato di partecipare alle elezioni, no? A quali diritti politici avrebbero attentato? Sono cose :-)
Ultimo aggiornamento: 2015-06-03 11:38
La diffamazione per affermazioni vere ha un senso, ci sono un sacco di cose considerate disonorevoli nonostante non corrispondano ad alcuna colpa (la maggior parte legate al sesso). La divulgazione di questi fatti può certamente essere considerata un fatto violento (e una leva per un ricatto, in alcuni casi), quindi pare necessario che la legge la punisca quando non ci sia un interesse legittimo (del singolo o della comunità, incluso avere gli elementi per decidere se votare un politico) a giustificarla.