sondaggi e pubblicità

Google Rewards è un’app che gira sotto Android che ti offre qualche centesimo da usare su Google Play quando rispondi ai sondaggi che ogni tanto ti invia. L’idea – dal lato delle aziende che si affidano a Google per i loro sondaggi, intendo – non è stupida: il costo di una campagna sondaggi non è banale, e mentre è vero che chi installa quell’app non è un campione statisticamente bilanciato della popolazione, potrebbe però essere un campione interessante per esempio per un venditore.

Vabbè, tutta questa introduzione per segnalarvi che mercoledì ho guadagnato ben 13 centesimi rispondendo a un sondaggio composto da una sola domanda: “cosa vi ricorda questo disegno?” (Due mani intrecciate, una il negativo dell’altra, alla Escher). Visto che la risposta “Escher” non c’era, ho scelto “digestione”: se avete la mia età vi ricordate sicuramente di questo. Mi chiedo solo se la Marco Antonetto vuole rientrare sul mercato con il marchio storico :-)

Ultimo aggiornamento: 2014-12-26 11:27

3 pensieri su “sondaggi e pubblicità

  1. enrico delfini

    mi capita spesso di rispondere a questionari in cui le risposte possibili, bloccate, rendono di fatto impossibile esprimere la vera risposta. Ad esempio: quale tra queste immagini preferisci? una fa schifo, le altre schifissimo…finisce che quella schifosa appare gradita. Ho il sospetto che alcune agenzie di servizi che offrono questo tipo di indagini, di fatto confezionino il questionario in modo da poter “rendere” al committente le risposte che si sa gli faranno piacere. Mettere campi di risposta aperti, complica molto le cose. Ma, nell’era di Google, esistono certo motori di ricerca e di aggregazione dati che avrebbero saputo gestire una risposta “Escher”. il figlio di un mio amico fa la tesi alla Bocconi in marketing, elaborando i dati di un questionario (sui deodoranti), che mi sembra davvero misero.Ed è la Bocconi… Mi ha chiesto di diffonderlo perché servono centinaia di risposte. Te lo mando?

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