Ed eccoci arrivati al terzo volume della raccolta di curiosità matematiche raccolte da Ian Stewart, dopo Cabinet e Hoard (spero mi perdoniate per non aver scritto i nomi completi). I lettori più attenti avranno notato che mentre i primi due volumi sono stati pubblicati a un anno di distanza l’uno dall’altro, per questo (Ian Stewart, Professor Stewart’s Casebook of Mathematical Mysteries, Profile Books 2014, pag. 307, $4,99, ISBN 978-0-486-47657-5) ci sono voluti quattro anni: immagino che i suoi appunti originali fossero terminati, e Stewart sia dovuto andare in giro a cercare cose nuove.
Devo dire che quest’attesa non è stata vana. Vabbè, c’è l’irrefrenabile bisogno di Stewart di fare giochi di parole: questa volta ha scelto di presentare alcuni problemi come casi polizieschi condotti da un’improbabile coppia vittoriana abitante in Baker Street al 222B, di fronte a quella ben più famosa Holmes/Watson – in questo caso abbiamo Helmock Soames e Dr John Whatsup (colui che ha creato la famosissima frase “what’s up, Doc?”). Però ci sono anche interessanti curiosità matematiche scoperte in questi ultimissimi anni e che a volte mi erano sfuggite. Lo sapevate che dopo il tassellamento di Penrose si è riusciti a migliorare e ottenere una singola tessera che riempie il piano in modo non ripetitivo? e che esiste un ricoprimento a forma di spirale? Io no :-) Ci sono poi notizie che finalmente permetteranno di capire l’utilità della matematica, come la spiegazione del perché in una Guinness le bollicine di schiuma si vedono scendere e non salire. Insomma, uno di quei compendi che non possono mancare nella formazione di un matematico né in quella di un non-matematico.
Ultimo aggiornamento: 2014-11-09 16:39