Da un paio di giorni sentivo la ruota posteriore della bici ballare un poco. Ho innanzitutto pensato che fosse un problema di ruota non gonfissima: mercoledì sera mi sono messo di buzzo buono con la pompa, ma non è cambiato nulla. Giovedì mattina, finalmente, il mio neurone si è risvegliato e mi sono ricordato a che cosa corrisponde quel sintomo: un raggio rotto, cosa che mi capita abbastanza frequentemente anche quando Jacopo non decide di infilare il piede in mezzo alla ruota. Ero ormai arrivato in ufficio, e quindi ho pensato di lasciare la bici al ciclista lì davanti: visto che la sfiga ci vede benissimo, infatti, nel pomeriggio sarei dovuto andare a Monza dal dentista e non avevo l’auto a disposizione perché serviva ad Anna per portare i bimbi in piscina. Il ciclista però mi ha detto che non avrebbe potuto lavorarci fino a martedì: amen, ho detto io. Ho provato a telefonare al mio ciclista di fiducia, ma anche lui era pieno di lavoro e fino a martedì non avrebbe potuto fare nulla. A questo punto prendo le Pagine Gialle (online) e provo a telefonare a un ciclista in via Lecco: gli chiedo se mi possono cambiare il raggio in giornata e mi rispondono di sì.
Vado lì, consegno la bici e chiedo se riesce per caso ad aggistarla entro le 16, perché mi ci vuole un’ora per pedalare fino a Monza e ho l’appuntamento alle 17. Gli dico anche che mi serve saperlo per passare eventualmente al piano B, cioè treno più lunga camminata: il treno lo prendo sotto l’ufficio, e non ha senso andare e tornare. Nessun problema, mi risponde, lo segno sul foglietto. Pomeriggio, ore 15:40: esco per andare dal ciclista, arrivo e scopro che non ha nemmeno iniziato a lavorarci, anzi ne ha altre due da fare. Miei bestemmioni virtuali. e di corsa a prendere il treno.
Io rispetto la serietà ei due ciclisti che non mi hanno preso la bici. Ho il diritto di incazzarmi come una iena con l’altro? Bastava che mi dicesse “provo a farla per le 16 ma non garantisco nulla, mi chiami prima” e per me sarebbe stato perfetto. Invece no. Forse, invece che lamentarsi contro le vesazioni dello Stato (come stava facendo quando ero arrivato il mattino) sarebbe stato meglio iniziare dai fondamentali…
Ultimo aggiornamento: 2014-06-20 11:47
L’ultima frase (i.e. la colpa è sempre di qualcun altro) è quella che se venisse compresa da tutti potrebbe veramente cambiare i destini del paese.
Mai fidarsi di chi si lamenta