Nel 2006 Mediaworld decise che serviva loro una grande idea per vendere le tv di dimensioni enormi, e si inventò un sistema: promise un buono acquisto pari al prezzo della tv nel caso l’Italia avesse vinto il mondiale. Incredibilmente l’Italia ce la fece: spero per i signori di Mediamarkt che avessero fatto un’assicurazione, e quindi abbiano ribaltato il costo su qualcun altro. Comunque sia, l’iniziativa è diventata un marchio di fabbrica e si ripete a ogni manifestazione calcistica: qui sopra vedete il ritaglio del volantino che spiega l’offerta 2014.
La parte più interessante è che quest’anno ci si può fermare o proseguire a ogni passo. La seconda cosa più interessante è che a prima vista sembrerebbe che passare il primo turno sia considerato relativamente poco probabile, visto che si vincerebbe un buono maggiore rispetto a quello che si avrebbe senza voler tentare la sorte. Ma è proprio così? Beh, sicuramente c’è una probabilità non nulla che gli azzurri non passino il primo turno; ma secondo me il ragionamento che viene fatto è più sottile. Chi ha voluto scommettere sull’Italia non si ferma certo a un risultato che non gli porta poi così tanto rispetto alla scelta di non giocare; quindi quel 15% è in realtà solo teorico e bisogna cominciare a pensare dal 30% in su. Insomma non si parla solo di calcolo delle probabilità ma anche di psicologia, come sempre in teoria dei giochi. Che ne pensate?
Interessante l’analisi psicologica. Quando vinse l’Italia non persero nulla perché fecero la stessa offerta in tutta Europa con le rispettive nazonali.
@banasci: nì. L’analisi non funziona perché non sai quanta gente compra nazione per nazione e quanta era la probabilità percepita di vittoria. Secondo me avevano comunque un’assicurazione paneuropea.
Non dimentichiamoci che si tratta e si trattava di un’operazione di marketing e quindi occorre tenere in conto anche i profitti generati in termini di maggiori vendite, beneficio di immagine, il fatto che il beneficio si traduce in buoni di acquisto, ecc.
Tutto sommato quindi penso che il rischio residuo da coprire con una assicurazione sarebbe molto modesto, ma c’è anche una valutazione più matematica da fare: a questa condizioni a Mediaworld converrebbe persino scommettere sull’Italia per andare in pari come si accenna qua:
http://atroce.blogspot.it/2006/07/il-direttore-marketing-di-mediaworld.html
E come si conclude in quell’articolo facendo un po’ di stime (di cui non ho verificato la validità) si tratterebbe di uno sconto inferiore del 10% su merce di valore almeno superiore a 1800 euro, non credo che sia un’operazione così dolorosa per Mediaworld.
@Stev: in effetti ho dimenticato l’importante punto che la promozione non è generica ma solo su particolari oggetti (di fascia alta) dove uno sconto non è poi così difficile da mettere. Sull’effetto traino della pubblicità avrei però dei dubbi…
Perche? il discorso funzionerebbe se lo sconto del 10% fosse dato se non viene passato il primo turno e il 15% in caso di passaggio del turno; al contrario (se ho ben capito), lo sconto del 10% c’è comunque; il passaggio del turno di qualificazione è quindi stimato con p=2/3 (se compro tre oggetti posso ottenere o 3 sconti del 10% o 2 sconti del 15%), trascurando il “bonus” dato dalla possibilità di rischiare ulteriormente, del quale non mi è chiaro il funzionamento; devo scegliere “adesso” quando fermarmi, o posso scegliere man mano che l’italia si qualifica (e soprattutto, che si rivela l’avversario successivo)?
@Devan: da quanto ho capito io la cosa è: O scegli il 10% di sconto, o provi a giocare. Se giochi, a ogni momento puoi scegliere se lasciare o raddoppiare. Quindi puoi avere il 15% se ti fermi dopo che l’Italia ha passato il primo turno: se però non ti fermi e viene eliminata agli ottavi non hai nulla. Ecco perché la probabilità 2/3 secondo me non è corretta, anche se non so quantificare quella corretta (perché stiamo facendo teoria dei giochi con giocatori non razionali)