Ieri è stato pubblicato il rapporto Nielsen “L’Italia dei libri 2011-2013”, una dettagliata ricerca che confronta come si è mossa l’Italia in questo triennio. Trovate per esempio alcuni (sconsolati) commenti su Dei libri passati presenti e futuri e Wuz: se vi interessa leggere il rapporto lo trovate dal committente, il Centro per il libro e la lettura.
Ho dato uno sguardo alle tabelle, e mi sono messo le mani nei capelli. In due anni la percentuale di persone che ha acquistato almeno un (1) libro in un anno è scesa dal 43% al 37%, e c’è stato un calo perfettamente parallelo (dal 49% al 43%) della percentuale di coloro che hanno letto almeno un libro nell’anno. Tralasciamo la distribuzione: i lettori forti, che hanno letto (non acquistato) almeno un libro al mese, sono 2,8 milioni (il 5% della popolazione) e corrispondono al 39% dei libri letti; per l’acquisto siamo a 2 milioni (4% della popolazione) che ha acquistato il 36% dei libri venduti in Italia. Nonostante gli alti lai, Internet conta solo per l’11% degli acquisti, esattamente quanto gli ipermercati – anche se immagino che il tipo di libri venduti sia un bel po’ diverso – contro il 35% di acquisti fatti in libreria.
Ma quello che mi hanno colpito di più sono le statistiche per titolo di studio. Nel 2011 il 75% dei laureati comprava – e leggeva – almeno un libro l’anno. Mi sembrava già una percentuale bassa, ma passi. In due anni la percentuale dei lettori è scesa al 60%, e quella degli acquirenti al 57%. La mia sensazione è che questa è tutta gente che magari ogni tanto una pagina la leggeva da pendolare, ma ora preferisce chattare col telefonino…
(ultime considerazioni: vedendo lo spaccato per genere degli acquisti librari capisco perché nessuno compri il mio libro cartaceo; vedendo poi la percentuale di lettori di ebook è chiaro che i nostri #40kmate sono invisibili :-( )
Ultimo aggiornamento: 2014-03-21 15:17
Penso che almeno una parte di quei cali sia dovuto alla legge che ha limitato al 15% lo sconto sui libri. Su IBS ho spesso acquistato libri che a prezzo pieno non avrei mai avvicinato ma magari scontati al 75%…
Beh, ho tralasciato la parte dove si vede come il prezzo medio dei libri è crollato anch’esso drasticamente, il che è un danno per gli editori (e se vuoi per gli autori) ma non necessariamente per i lettori.
Vi è anche da dire che il concetto di “laureato” sta mutando. Temo non nel senso di una maggiore qualità.
questo è indubbio: ma in due anni non è che la situazione possa cambiare molto. Da un certo punto di vista potrebbe contare di più il fatto che nel 2013 non mi ricordo ci siano stati chissà quali “casi letterari” tipo le 50 sfumature, che possono fare la differenza tra zero libri comprati e uno.
Io lo sto notando in prima persona. E’ vero che con la lettura vado a periodi, ma nella mia pigrizia mentale (specialmente nei periodi in cui sono già molto occupato di testa) in 25 minuti di metro mi è molto più facile refreshare un po’ di feed RSS o di social network rispetto alla concentrazione che richiede la lettura del capitolo di un libro sul Kindle.