Leggo da molto tempo il blog di Mark Chu-Carroll, Good Math, Bad Math e lo apprezzo, così quando è uscito il suo libro (Mark C. Chu-Carroll, Good Math, Pragmatic Bookshelf 2013, pag. 262, $34, ISBN 9781937785338) l’ho subito comprato… e poi lasciato da parte come al solito in mezzo al mio scaffale di cose da leggere, fino ad ora.
Devo dire di essere rimasto piuttosto deluso, alla fine della fiera. Innanzitutto il libro non è sulla matematica, ma più generalmente su matematica e informatica, il che non sarebbe poi la fine del mondo: in fin dei conti anch’io sono uno di quelli che non fa grandi differenze tra i due campi. Però, mentre la parte più matematica mi sembra interessante come approccio, concordo con altri commentatori che c’è un problema di base: il libro è scritto per chi quelle cose le conosce già. So bene come sia difficile mettersi nei panni di chi non sa nulla, però il risultato è quello… e lo si vede perfettamente nella parte più legata ai linguaggi di programmazione, dove evidentemente non possono bastare venti pagine per spiegare qual è la struttura di uno di essi, soprattutto se non è imperativo. Aggiungiamo che ci sono parecchi refusi (una lista è qui, ma per esempio c’è un simbolo “minore e non uguale” che presumibilmente è una doppia implicazione: carino, vero?) che rendono ancora più difficile la lettura.
Insomma, diciamo che non lo consiglio.
Ultimo aggiornamento: 2014-02-08 07:00
lo consiglieresti a me, che sono matematico di professione ma non so niente di informatica-men-che-teorica?
@delio: secondo me no, perché dà comunque scontate troppe cose informatiche (pratiche)