chissà perché c’è un semaforo

Ennesimo incidente quasi mortale stamattina a Milano. Una ragazzina di tredici anni è stata investita da un furgone mentre attraversava (col verde); quel bastardo del conducente del furgone ha anche tentato di scappare, solo che in viale Monza alle 8 del mattino la cosa non è mica così semplice.
Gli è che quell’incrocio io lo conosco molto bene: fino all’anno scorso lo attraversavo in bicicletta per tornare a casa dall’ufficio. “Attraversavo in bicicletta” non è però il termine giusto: arrivavo da via Rovereto, scendevo dalla bicicletta, aspettavo il verde e portavo a mano la bici dall’altra parte del viale per poi inforcare di nuovo la sella. Generalmente di inverno avevo il giubbetto ad alta visibilità; ma comunque dovevo far finta di buttare la bicicletta in mezzo alla strada per far fermare certa gente. (Curioso che si preoccupino più di una bici che di un essere umano; probabilmente quest’ultimo fa meno danni alla carrozzeria)
Ecco. Perché mai si mettono dei semafori che non vengono rispettati? Non c’è proprio possibilità di bloccare certe persone?

Ultimo aggiornamento: 2014-01-31 14:57

11 pensieri su “chissà perché c’è un semaforo

  1. Mauro

    Io ho pensato alla seguente possibilità (prima di metterla in pratica però ne volevo parlare con un avvocato, cosa che non ho ancora fatto): denuncia per (tentato) omicidio volontario.
    O tu che passi col rosso (e vale anche per i ciclisti, anzi qui in Germania soprattutto per loro) dimostri al di là di ogni dubbio che non potevi vedere il semaforo oppure è denuncia per (tentato) omicidio. Colposo se non lo hai visto ma potevi vederlo, volontario se lo hai visto.
    Vorrei vedere chi non si ferma…
    Saluti,
    Mauro.

  2. mestesso

    @Mauro: ti voglio vedere in una aula di tribunale italiano di dimostrare che l’imputato ha visto il semaforo rosso ed è passato lo stesso. Provarlo eh, non asserirlo. Un buon avvocato smonta una tesi del genere come mio figlio smonta le costruzioni in lego (specie quando le leggi vigenti sono molto garantiste, non ho idea in Germania). Quindi colposo, più fila indiana di attenuanti, proscioglimento, unica pena sospensione della patente (e parcella avvocato).
    A titolo informativo, le persone che si costituiscono entro le 48 ore che seguono l’incidente secondo la prassi giuridica attuale (alias scappano e poi si rivedono) ricevono comunque delle attenuanti.
    Nel caso specifico non gli andrà così bene, a meno abbia un ottimo avvocato ma perché è manifesta la mancata volontà dell’imputato a fermarsi (invece nel caso ci si costituisca c’è sempre la presunzione che ci sia l’intenzione ma sia mancata l’opportunità).

  3. Giuseppe

    @Mauro: ovviamente non può essere omicidio volontario, perché non c’era specifica intenzione di uccidere nessuno. Se sta alla bravura (direi fantasia) di giudici e PM il solo riconoscerti una colpa cosciente, figuriamoci un dolo eventuale.
    Chi diavolo dichiarerebbe sponte sua “sì, passavo col rosso e sapevo perfettamente che avrei potuto uccidere qualcuno (colpa cosciente), perché tra l’altro non sono così bravo alla guida (dolo eventuale), ma sono passato lo stesso”?
    Indi condanna da 2 a 7 anni. Mettici pure sopra un bel po’ di attenuanti, generiche e non (l’assicurazione rimborsa; è incensurato), che sotto i 4 anni c’è la condizionale e sotto i 3 l’affidamento ai servizi, e che il fatto che 1 anno di carcere equivale a 5.5 mesi tra sconti e bonus vari, e il piattino Italia è servito. Ci scommetto che il tizio non si farà un giorno di galera.

  4. .mau.

    @giuseppe: ma anche il dolo eventuale sarebbe al più un’aggravante dell’omicidio colposo, no? Non si può nemmeno parlare di preterintenzionale… (“sì, volevo solo spaventarla, ma ho sbagliato manovra”)

  5. Marco B. Rossi

    Per contenere certi comportamenti, ci vorrebbe la certezza di essere beccati e puniti, che purtroppo a Milano manca.
    Passare con il rosso è la parte più visibile di una serie di comportamenti pericolosi, dal parcheggio in doppia fila, all’occupare le strisce pedonali ben oltre la striscia dello stop, al dimenticarsi delle frecce.
    Londra è piena di telecamere, che vengono usate anche per perseguire le infrazioni in modo quasi infallibile. Provare per credere…

  6. il barbarico re

    Sono d’accordissimo com Marco B. Rossi. Tra l’altro oltre al problema dell’impunità io a Roma ho osservato anche un altro interessante fenomeno quello che gli americani chiamano entitlement. Per esempio l’altro giorno c’era un signore che aveva messo la sua macchina di traverso su una rampa per carrozzine, occupando completamente le strisce e metà marciapiede. Quando io e altri pedoni gli abbiamo fatto notare che non era proprio il parcheggio dell’anno, lui ha risposto: “ma non ci sono altri parcheggi che devo fare?”. Come se la macchina parcheggiata a meno di un metro da dove devi andare fosse un diritto fondamentale dell’uomo. Se ti devi recare in un quartiere dove ci sono pochi parcheggi e la macchina ti è d’impiccio, prendi i mezzi pubblici. Tra l’altro quest’edificante scenetta si è svolta a metri 10 da una fermata della metropolitana (il che non è nemmeno così comune a Roma).

  7. CavalloRazzo

    Per favore, non invocate pene che poi non saranno comminate. Non dimenticatevi poi della funzione primaria dell’istituto, che dovrebbe essere quello della rieducazione e non della vendetta.
    Se la prospettiva della pena deve poi fungere da deterrente, ecco qui quella giusta: revoca della patente di guida per un periodo minimo di xx mesi (due cifre almeno). Chi con il mezzo ci lavora diventerà particolarmente attento.

  8. Giuseppe

    @mau: beh… la colpa eventuale è un’aggravante (art. 61 comma 3 del cp) del delitto colposo, invece se si prova il dolo si passa a all’omicidio doloso, punito con “non meno di 21 anni” (invece del colposo, punito dai 2 ai 7 come ho scritto se conseguenza di condotta stradale illecita). Ma appunto provarli è del tutto impossibile.
    @CavalloRazzo: certo, sicuramente uno sprovvisto di patente non si mette alla guida, esattamente come uno senza assicurazione… e poi 1 auto sul 3 nel meridione circola non assicurata.

  9. CavalloRazzo

    @Giuseppe, mentre trovo difficile immaginare controlli preventivi su chi in un futuro indefinito passerà col rosso, ritengo sia invece molto più fattibile beccare chi circola senza patente e/o senza assicurazione.
    In ogni caso provocare un incidente circolando senza questi mi pare un caso abbastanza inequivocabile di aggravante, senza voli pindarici, isn’t it?

  10. .mau.

    Ah, giusto per citare (da; Corriere):
    «L’uomo, sentito in udienza, ha spiegato di non avere visto il semaforo rosso, anche perché intorno alle 7.30 di venerdì, quando si è verificato l’incidente, pioveva forte. Ha detto di essere sceso subito dal suo furgone e di avere visto la ragazzina a terra e che si muoveva. «Poi non so che cosa mi è passato per la testa – ha raccontato – ero sotto choc». Ha aggiunto di avere percorso oltre un chilometro e di avere messo la freccia a sinistra poiché intendeva fare inversione e tornare indietro. Mentre era fermo per cominciare la manovra, è stato affiancato da un altro automobilista, che aveva visto tutto e gli ha detto di tornare indietro. M.C. ha raccontato di non essersi accorto di essere stato seguito.»
    Il candidato pubblico ministero dimostri che tali affermazioni sono false.

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