A Milano il biglietto ATM ha una validità di 90 minuti. In altre città, come Torino e Roma, si ha il diritto a rimanere fino al capolinea sul mezzo dove si è saliti anche se il limite di tempo è passato, ma a Milano no. Vabbè, sono le regole e le regole vanno rispettate: non è che un’opzione tra “75 minuti e puoi restare sull’ultimo mezzo” oppure “90 minuti e basta” sia intrinsecabilmente preferibile.
A Milano il biglietto ATM consente un solo viaggio sulla metropolitana (e uno sul passante, ma non divaghiamo). Credo che questo valga anche nelle altre città: ma di nuovo, sono le regole e le regole vanno rispettate.
A Milano ci sono molti portoghesi che viaggiano a sbafo (e che peggiorano la qualità dei viaggi di chi paga, tra l’altro: con buona probabilità infatti molti di loro, se l’unica alternativa fosse pagare, se ne andrebbero a piedi). I portoghesi riescono anche a entrare in metropolitana, non ho mai esattamente capito come visto che di per sé ci sarebbero i tornelli e gli addetti ATM in stazione. Che ha deciso allora ATM? Semplice: ha iniziato a chiudere i tornelli anche in uscita. Non certo nelle ore di punta, perché altrimenti la si potrebbe denunciare per sequestro di persona: ma negli altri orari sì. Già questa storia (peggiori il servizio a me che pago perché c’è chi non mi paga) non è il massimo: ma c’è di peggio.
Io generalmente giro in bicicletta, ma a volte naturalmente mi capita di prendere i mezzi: ho così una tessera RicaricaMI per non stare a perdere tempo a comprare un biglietto e ricordarmi in quale verso debba essere inserito. A un certo punto mi sono posto il problema: cosa succede se entro in metropolitana dopo 80 minuti e ne esco dopo mezz’ora dove i tornelli sono chiusi? Evidentemente i 90 minuti sono scaduti, e quindi devo regolarizzare la mia posizione. Essendo io una persona ingenua, ho pensato “beh, tanto ripasso la mia tessera e mi scalerà un altro biglietto”. Non essendo però così ingenuo, ho scritto all’ATM (cosa non semplicissima: l’unico modo che ho trovato è stato compilare il modulo per reclami e specificare che il mio non è un reclamo). Dopo qualche giorno ho ricevuto la seguente risposta:
Gentile maurizio codogno ,
La informiamo che in uscita non può essere scalato un nuovo biglietto: la logica del sistema prevede che l'unica possibilità sia la regolarizzazione alla MAT della stazione.
Un cordiale saluto,
Ufficio Relazione Clienti ATM
Per chi non fosse milanese o non frequentasse la metropolitana, la “regolarizzazione alla MAT” significa fare un biglietto speciale (una “minimulta”) di 8 (otto) euro. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché mai io dovrei pagare questa minimulta, avendo semplicemente fatto l’unica cosa che potevo fare entrando in metropolitana, cioè far passare la mia tessera? Tra l’altro, ovviamente non ho nessuna possibilità di vedere quando ho fatto la mia prima timbratura, né vedo perché dovrei tenermi a mente l’ora di ingresso e avere un biglietto a parte per essere certo di non rimanere bloccato nella metropolitana.
Sì, è probabilme che se mi trovassi in quella situazione e facessi presente la cosa ai suddetti addetti di stazione loro mi facciano uscire: ma il problema è ovviamente di principio. Perché se ATM ha un problema ci devo perdere io che non le ho mai dato quel problema? (è una domanda retorica, evitate di rispondere)
Ultimo aggiornamento: 2013-12-03 14:03
Attenzione che a Torino non hai *più* il diritto di terminare la corsa. Se il biglietto ti scade mentre sei a bordo sei semplicemente senza biglietto, altro che minimulta!
Non solo. Se hai il biglietto RFID, ti sta per scadere ma non hai finito la corsa resta vicino alla macchinetta perché non puoi “bollarlo” prima che sia scaduto ma non puoi non “bollarlo” dopo!
@bubboni: non sapevo che con l’ultimo aumento avessero tolto la possibilità della timbratura “di controllo”, grazie della segnalazione.
Vedo che comunque il concetto “puniamo chi paga” sta diventando comune.
Londra, Mosca, Parigi, Tokio hanno i tornelli chiusi anche in uscita (e non ci ho mai trovato nulla di male francamente, e di portoghesi sulla metro parigina ce ne sono a iosa). Monaco di Baviera non li ha neppure in entrata :-).
Cmq in metro i portoghesi scavalcano allegramente i tornelli, li vedo sempre. Gli addetti se li vedono non li fermano perché hanno paura.
Puoi restare relativamente tranquillo: la timbratura in uscita, facendo perdere un sacco di tempo agli addetti di presidio (che fra l’altro non hanno nemmeno la qualifica di controllori e non hanno voglia di prendersi gli insulti/minacce degli utenti più o meno regolari), è di fatto inesistente. Questa iniziativa è stata semplicemente boicottata.
( http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/04/10/news/atm_la_protesta_dei_dipendenti_in_metr_tornelli_aperti_in_uscita-56358783/ )
Per entrare e uscire a sbafo è semplice: ho visto più di un portoghese stare ben appiccicato all’utente regolare in entrata/uscita. Gli addetti al presidio non ho mai capito che ruolo abbiano…
(nota OT: il commento anonimo, riempiendo i campi mail e nome, non funziona. Compare un errore in spagnolo, che sembra dire di compilare i campi.)
(strano: non tanto l’errore spagnolo, quanto il fatto che mi pare che molti anonimi abbiano ultimamente commentato)
A Berlino non ci sono tornelli. Si entra e si esce dalla metro in libertà. Fanno i controlli dei poliziotti in borghese. Chissà perché in Germania sembra tutto più facile?
(Questo errore compare a caso. L’ho già visto altre volte. Ora, per esempio, commento da anonimo. Non ho capito da cosa dipende.)
A Napoli la linea 1 ha i tornelli anche in uscita.
Da luglio in alcune stazioni è stato istituito un doppio controllo: tornelli e operatore.
Ricordo che già 3 decenni fa in Circumvesuviana c’erano i controlli in uscita, in pratica degli agguati: scendevi le scale dei sottopassi e appena dietro l’angolo trovavi il controllore che ti bloccava e intimava di mostrargli il biglietto (la prima volta mi è capitato ad Ercolano e per poco non mi è venuto un colpo: dato il posto e la allora molto giovane età, stavo per equivocare…).
Silvia
aspetta, quindi stai dicendo che di fatto non si paga per viaggiare, ma per entrare? cioè, è tutto ok se tu compri due biglietti e ne timbri uno in entrata, viaggi tutta la giornata senza uscire dal sottosuolo e ritimbri quando finalmente ti sei rotto le balle e torni a riveder le stelle?
@delio: a parte che pagheresti 8 euro per rivedere le stelle, l’idea è quella. D’altra parte non è che uno si diverta così tanto a girare per la metropolitana, no?
(e paradossalmente con 4,50 euro hai il biglietto della durata di 24 ore con viaggi illimitati, giusto per dire)
Pur avendo l’abbonamento, per comodità molto spesso salto il controllo all’uscita, che reputo un’idiozia.
Semplicemente, se si è abbastanza magri, si passa senza troppi problemi dal tornello girevole. Nessun controllore ha osato ancora dirmi niente. Vero che sono forte della mia posizione “regolare”.
Di quello con le porte scorrevoli invece, non mi fido – ok che quelli di Milano mi sembrano gentili, ma a Parigi ho visto un portoghese rimetterci un dente che saltò di netto facendo due rampe di scale.
.mau. hai cercato di argomentare qualcosa di buon senso con un Vogon? Milanese perdipiù.