Mail arrivatami stamattina (dal form, quindi da parte di qualcuno che comunque il blog deve averlo aperto):
Gentile Amministratore,
Sono XY, Online Marketing Consultant per la ZZZ. La contatto riguardo al vostro sito . Rappresentiamo diversi clienti interessati a campagne pubblicitarie e ads on in reputabili siti online.
Siamo interessati a contratti a lungo termine e crediamo sia unottima possibilità per entrambi.
La prego di farmi sapere se siete interessati per mandarle al più presto ulteriori informazioni.
La ringrazio anticipatamente per lattenzione attendendo una sua gentile risposta.
Risposta mia:
No, non sono interessato. D’altra parte, ammesso e non concesso che il mio sito sia reputabile e soprattutto che la parola “reputabile” faccia parte della lingua italiana, la mia reputazione deriva dalla mancanza di pubblicità di qualsivoglia tipo.
A parte lo scempio del vocabolario italiano, il messaggio tecnicamente era un opt-in (diceva che se non rispondevo non sarei stato ulteriormente contattato) e non si può ancora definire spam. Ma mi rimane un’impressione di residuato. Siamo alla fine del 2013. Sono almeno sei-sette anni che ci sono i network di blog e ci sono i blog specializzati, e quelle briciole di pubblicità mirata che arrivano finiscono lì. È già nata, cresciuta e morta l’onda delle recensioni a pagamento. Insomma, se vai alla caccia del blog generalista sei messo davvero male… o no?
Ultimo aggiornamento: 2013-12-02 14:29
È già nata, cresciuta e morta l’onda delle recensioni a pagamento. Insomma, se vai alla caccia del blog generalista sei messo davvero male… o no?
No alla prima: le recensioni a pagamento sono ovunque, ma proprio ovunque, dai giornali (on line e cartacei), riviste e periodici in generale, per non parlare di diversi siti più o meno gettonati altro che morte! Perché ovunque ci sia un qualcosa (sito,pubblicazione) che supera a) una soglia di lettori minima e/o b) ha un rapporto lettori/popolazione totale di stimata di una certa categoria che supera una soglia predeterminata, diventa automaticamente appetibile ad una campagna orchestrata da una media agency. Scegli tu in quale delle due appartiene il tuo sito.
Alla seconda, ti direi che se c’è una nicchia dove fare soldi, prima o poi viene sfruttata specie in periodi come questo. Tieni presente anche che certe nicchie di mercato, pur piccole, hanno margini di profitto molto elevati e c’è chi si specializza in modo verticale ad aggredire realtà piccole ma molto profittevoli.
Se siamo messi male o no, dipende dai tuoi gusti. E’ puramente arbitrario :-).
@mestesso: che i “redazionali a pagamento” (magari non dichiarati come tali, leggasi “marchette”) siano ovunque non ci piove. Ma resta il fatto che il numero di impression di un blog è così basso che è più il lavoro che fai per trovare un nuovo cliente che il guadagno che ottieni.
Poi le nicchie di mercato funzionano se si trovano mercati di nicchia: non necessariamente gli stessi, ma un blog su un tema specifico principale ha una sua nicchia di riferimento. Quale nicchia vuoi che abbia io?
@.mau.: secondo me hai una conoscenza limitata dei contenuti paganti (nel senso che vengono pagati ai produttori del periodico da terzi ma che appaiono come contenuti generici non pubblicitari) nelle pubblicazioni.
Prendi una qualsiasi rivista femminile, non me ne vogliano le lettrici ma queste pubblicazioni hanno il primato di contenuti a pagamento (anche se non figurano come tali): le riviste più oneste viaggiano al 90% di contenuto pagato, e so di alcuni casi al 99% (niente nomi per carità, non ho voglia di andare in causa con qualcuno).
Prendi una rivista maschile non prettamente pornografica ma di contenuto assimilabile di impatto modaiolo trendy: il tasso di contenuto pagato è poco sotto alle riviste femminili od uguale.
Prendi una rivista di informatica qualsiasi: qui si viaggia almeno al 50-60%.
Qui mi fermo, ma potrei continuare.
Sulle nicchie, io penso che ti sottovaluti ;-).
@mestesso: cosa c’era di non chiaro nella frase «”che i “redazionali a pagamento” (magari non dichiarati come tali, leggasi “marchette”) siano ovunque»?
Ovunque dice (per me) una relazione tra “testata” e “presenza di almeno un contenuto pagante”, alias manca una precisa stima della frequenza. Io ho dato una stima molto buona della frequenza ;-). Io mi stupisco che tu ti stupisca che qualcuno ti faccia via blog una domanda del genere ;-). Inoltre la frase succitata sulla morte delle recensioni a pagamento è, a mio vedere, falsa.