E così la signora Linda Lanzillotta in Bassanini si è ricordata della sua gioventù maoista e ha deciso (per tutti, visto che il suo voto era l’ago della bilancia): la decadenza di Silvio Berlusconi verrà decisa per voto palese del Senato. Immagino che ci saranno molti delusi: i pentastellati che senza il Nemico Pubblico Numero Uno dovranno trovarsi un nuovo slogan e buttare via il piddì-con-o-senza-elle, molti democratici che avrebbero volentieri fatto un piacere al loro vecchio nemico senza nemmeno chiedere soldi in cambio subito, fors’anche Angelino Alfano che perde una buona occasione per far fuori il proprio padre spirituale. Tutti costoro, senza segreto dell’urna, saranno costretti a votare quello che affermavano a parole: poveretti. Ma non tutto è perduto: magari si scopre che qualche codicillo del regolamento del Senato permette di chiedere comunque il voto segreto.
Detto questo, io trovo aberrante questa decisione, e ridicola la giustificazione della signora Linda Lanzillotta in Bassanini, più che altro un’arrampicata sugli specchi. Per quanto mi riguarda, nonostante capisca il razionale dietro la volontà del Parlamento di fare quadrato intorno ai propri membri, mi pare incredibile che si debba votare per accettare o no una sentenza definitiva per reati contro la comunità. Ma se si deve votare, il voto è contro una persona, e quindi segreto: onorevole Lanzillotta, si rilegga l’articolo 113 comma 3 del regolamento che recita «Sono effettuate a scrutinio segreto le votazioni comunque riguardanti persone e le elezioni mediante schede» (grassetto mio).
Lo so, Berlusconi si è fatto una sbalardata di leggi ad personam, e qualcuno potrebbe ritenere che una legge contra personam sia solo equa. Ma secondo me creare pericolosi precedenti è persino peggio di tenerci il tycoon arcoriano in mezzo agli italici parlamentari.
Ultimo aggiornamento: 2013-10-30 14:55
.mau. io mi indigno che un organo politico metta il naso su un cosa che di politico non ha nulla: se uno delinque, va in galera. L’espulsione deve essere automatica quando la sentenza passa in giudicato. O sono solo io?
Altro che le parapippe sul voto palese o segreto, e che minchia.
@mestesso: e se la condanna fosse stata per reati di opinione?
(riposto si sarà perso l’ho ripreso dall’history locale)
@.mau.: i reati di opinione per me non dovrebbero essere penali. Qui lo sono, quindi va bene l’esenzione per il politico. Ma nel contesto dato c’entra una pippa ;-).
Lo dico e lo ripeto: (la polemica sul voto palese) è un falso problema, e per di più del tutto specioso e secondario rispetto all’assioma legislativo politico=impunità per qualsiasi cosa.Il voto segreto rende per di più ancora meno trasparente la responsabilità di un atto non solo di chi è giudicato, ma anche di chi giudica, minando alla base credibilità politica e non.
E ci si preouccupa dei maoisti…evviva!
mestesso, non sei l’unico, anch’io sono indignata, per gli stessi motivi! Un condannato in via definitiva DEVE scontare subito la pena, nel caso di un parlamentare dovrebbe anche decadere immediatamente e automaticamente dalla carica, il giorno stesso della condanna definitiva (questo anche per le altre cariche pubbliche elettive).
Questo è un falso problema. Primo, perché il berluska NON AVREBBE MAI NEMMENO DOVUTO ESSERE ELETTO. Ti presenti come candidato alle elezioni della Pro Loco del tuo comune e vanno a scavare tutti i precedenti penali della tua famiglia fino ai trisnonni dei trisnonni, ma a quanto pare per il parlamento un individuo con una fedina penale lunga da qui fino alla galassia di Andromeda può tranquillamente candidarsi: cioè, il sistema si è già inceppato in partenza oppure no? Seconda cosa: anche lo dichiarassero decaduto, cosa cambia? Farà come l’ortottero sbroccomane: comanderà a bacchetta i suoi da fuori, e comunque solo la morte (naturale, ecché: è vecchio e non sta tanto bene, quindi si spera che il Mietitore con la sua falce si sbrighi a metterlo in agenda) libererà l’Italia dalla sua scomoda e ingombrante presenza; in ogni caso ci vorranno almeno tre generazioni a liberarci del suo spirito. Plus ça change, plus c’est la même chose.
Nel merito io non voglio entrare: so solo che più sento che Berlusconi è incazzato, più aumenta il mio buonumore.
Contesto invece con forza, e a proposito di brutti precedenti, il calco effettuato con l’uso de il razionale quando volevi dire la ratio: non puoi usare razionale, sostantivo, con quel senso in italiano. Il razionale per noi è (ancora, e speriamo lo rimanga) solo
(2) / rattsjoˈnale/
[dal lat. rationāle(m), calco sul gr., a sua volta calco sull’ebr. ☼ sec. XIV]
s. m.
● borsa di stoffa quadrata, adorna di dodici gemme che rappresentavano le dodici tribù di Israele, che il Gran Sacerdote del Tempio di Gerusalemme portava sul petto quando entrava nel Santo dei Santi
o
(3) / rattsjoˈnale/
[vc. dotta, lat. tardo rationāle(m) computista, contabile, da rătio, genit. ratiōnis conto, calcolo (V. ragione) ☼ av. 1400]
s. m.
● nell’età imperiale romana e nel Medioevo, amministratore dei beni della corona, dello stato o del comune | nelle amministrazioni comunali dell’Italia meridionale del Settecento, ragioniere
Péntiti, fratello.
@isa: e perché dovrei usare una parola latina? A questo punto lascio “il motivo”.
Sì, è una legge contra personam di ben piccolo calibro, che non riesce neanche minimamente a pareggiare le enormi mostruosità per il bene pubblico realizzate dal plutocrate di Arcore.
Sembra che l’accanimento e la persecuzione nei confronti di B. vengano messi in atto davvero non (come si è spesso sproloquiato) dalla magistratura, ma dalla politica. Sulla cui dirittura etica credo sia meglio non approfondire.
Ringraziamo la divisione dei poteri e l’autonomia della magistratura. Sostanzialmente il problema Berlusconi è stato risolto come già successe con Al Capone: messo in condizioni di non nuocere anche se con un pretesto. Se solo ci fossero arrivati vent’anni fa…
e perché dovrei usare una parola latina?
Personalmente trovo buffo che un grammar nazi non studi od ammiri il latino da cui l’Italiano deve molto. Giusto per dare una cifra culturale, prova a contare le citazioni latine usate dai professionisti della lingua italiana…
Mi sembra di ricordare che ci siano due votazioni in programma.
1) la votazione sulla retroattività in generale della legge Severino.
2) la votazione sulla rimozione del senatore Berlusconi vista l’esistenza della legge Severino.
Il regolamento prevede il voto segreto per la seconda votazione (che sarà certamente segreta, come tutte le altre in passato).
Per quanto riguarda la prima votazione perché dovrebbe essere a scrutinio segreto? è una semplice interpretazione di una legge che vale per tutti, qual è il problema?
Il problema è che B. sarà il primo al quale sarà applicata? E allora tutte le legge che parlano di televisioni, finanza, bilanci, banche o emolumenti ai coniugi dovranno essere a scrutinio segreto perché con certezza si applicheranno anche a Berlusconi?
@pla: la votazione sulla applicabilità (non la retroattività) della legge Severino non era già comunque palese?
@mestesso: il latino lo uso quando ne ho voglia, sic et simpliciter :-P
@.mau., “ratio” è una parola italiana, come leader, pogrom, Weltanschauung e kabuki… si chiamano “prestiti” :-)
se definisci “ratio” un prestito, pensa solo a quanto dovrai pagare di mora quando lo restituirai :-)