addio, Momo

[Momo prima di ammalarsi] Da stamattina alle 10 Momo non c’è più.
Quando conobbi Anna e andai per la prima volta a casa sua, mi trovai anche due gatte. Una, bianca e nera, quella volta la vidi solo di sfuggita: ci volle un po’ perché mi accettasse come parte della famiglia. L’altra, tutta nera e che camminava in maniera un po’ buffa, venne subito a vedere chi era arrivato. Anna mi spiegò che Momo era stata trovata in mezzo a una strada una notte d’estate del 1998 dall’allora suo fidanzato, che aveva sentito un pigolio. Avrà avuto pochi giorni, e Anna le fece da mamma adottiva, allattandola e facendola crescere.
Probabilmente l’impossibilità di avere latte materno la lasciò un po’ malferma sulle gambe: diciamo che le si vedeva il posteriore oscillare malamente. D’altra parte l’essere cresciuta in mezzo agli uomini probabilmente le fece credere di essere umana anch’essa, tanto che quando l’estate dopo arrivò in casa Ariel la convivenza felina fu inizialmente burrascosa. Le due gatte avevano comunque caratteri diversi. Tanto sulle sue stava Ariel, quanto curiosa era Momo: ricordo ancora la volta in cui un accordatore arrivò a mettere a posto il nostro pianoforte, e lei si mise su una sedia per controllare la novità e vedere se sarebbe spuntato fuori qualcosa di interessante.
Anche con la nascita dei gemelli, mentre Ariel riteneva più opportuno trovarsi sempre da qualche altra parte rispetto a loro, Momo non aveva troppi problemi, e di solito sopportava anche le manifestazioni di affetto da parte di Jacopo, che sono sempre state piuttosto ruvide a dir poco: spesso dovevamo strattonarlo via, mentre la poverina miagolava disperatamente, senza però mai graffiarlo – e dire che se lo sarebbe meritato.
A fine luglio Momo iniziò a fare la cacca sul balcone, ma fuori dalla sua cassetta. Sulle prime abbiamo pensato che le attenzioni di Jacopo fossero diventate troppo pressanti, e cercammo – senza risultato – di spiegargli di lasciarla in pace: ma visto che anche quando abbiamo portato i bimbi in vacanza la situazione non cambiava, a inizio settembre l’abbiamo portata dalla veterinaria. Gli esami del sangue risultarono normali, ma c’era qualcosa che non andava nell’intestino. Da allora la situazione è andata lentamente degenerando: il pelo era sempre bello lucido, ma le zampe posteriori la reggevano sempre meno. Anna per qualche settimana l’ha idratata tutte le sere con iniezioni sottocutanee di soluzione fisiologica, abbiamo iniziato a darle tutte le medicine possibili di concerto con la veterinaria e il nostro veterinario virtuale (il mio amico Fabio a Firenze – Anna era al telefono con lui almeno tre volte la settimana). Ieri avevamo iniziato con la morfina; ma la situazione stava già precipitando. Probabilmente aveva un cancro all’intestino che era già metastatizzato, perché negli ultimi giorni continuava ad andare avanti e indietro verso la sua cassetta. Stamattina, dopo che io e i bimbi eravamo usciti, Anna l’ha trovata sdraiata sul balcone: aveva vomitato e non era neppure riuscita non dico a pulirsi ma almeno a spostarsi. Con ogni probabilità era già in coma.
Momo ha vissuto una vita abbastanza lunga e in cui ha sicuramente ricevuto (e d’altronde ci ha dato) tanto amore. Che riposi in pace.

Ultimo aggiornamento: 2013-10-29 14:24

5 pensieri su “addio, Momo

  1. Francesca Mosco

    :( ciao pellicciotto, salutami la Minuz, Triki e Pixel se li incontri. Stai alla larga dalla Minuz però, che ha un caratteraccio.
    uff.

  2. Isa

    Un abbraccio ad Anna, a te e ai bimbi. Un saluto a Momo, che dall’altra parte correrà come un giaguaro e non sarà mai stanca.

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