A Toni Servillo ormai non basta più fare il protagonista di un film: così qui si sdoppia, facendo da un lato il segretario del più grande partito di opposizione (di sinistra, naturalmente) che oppresso dai sondaggi in picchiata scappa in Francia, e dall’altro il fratello gemello, filosofo che soffre di bipolarismo ed è appena stato dichiarato “clinicamente non più pericoloso”, che viene reclutato in tutta fretta per prenderne il posto.
Il film è carino, anche se non capisco peché Filmup lo definisca “drammatico” (per me è una commedia… ma forse ho capito: il significato di “commedia” nella lingua italiana si è spostato verso i cinepanettoni, e quindi si è costretti a cambiare le categorie). Servillo riesce molto meglio a fare il pazzo che il segretario di partito; Valerio Mastandrea è perfetto nella parte dell’assistente, e il cameo di Gianrico Tedeschi che fa il Padre Nobile della Sinistra (qualcosa tipo Vittorio Foa, se non fosse che è morto da mo’: pensavo a Pietro Ingrao, ma non è mai stato così carismatico) merita. Da segnalare infine la battuta di Servillo “due”: «Rasségnati: questa volta vinciamo» che la dice lunga sul tipo di pubblico che può apprezzare il film :-)
Ultimo aggiornamento: 2013-03-29 07:00
A me è piaciuto molto. Ne ho anche scritta una breve impressione sul blog. Secondo il mio umile parere di profano completo credo lo si possa classificare nel filone della commedia all’italiana.