I conti della serva

Non ci credevo. Beh, non avevo problemi a credere che Berlusconi avrebbe promesso di togliere l’IMU sulla prima casa, al limite mi stupisce che lo dica a due mesi dalle elezioni e non tre giorni prima; ma sono rimasto basito quando ha spiegato come otterrebbe il gettito equivalente. Cito dall’agenzia: “In totale [l’IMU] vale 3.8 miliardi: 1,8 miliardi si possono reperire con una tassa dai giochi pubblici, un miliardo si puo’ recuperare dai tabacchi lavorati, 241,2 milioni con l’aumento delle imposte sulla produzione di birra e di alcol, 500 milioni con il riordino dei trasferimenti alle imprese, 258,8 mln come addizionali sui diritti di imbarco, ovvero con 4 euro a passeggero”.
Quello che sfugge all’elettore medio è che se si mettono dei numeri è anche possibile verificare la loro validità pratica. Prendiamo per esempio i tabacchi lavorati: se al momento portano 13 miliardi di euro, un pacchetto di sigarette aumenterebbe almeno di 40 centesimi. Ma la cosa più interessante è un’altra: il gettito dell’IMU è pari a quello che avremo con l’aumento di un punto percentuale dell’IVA. Secondo voi, o almeno quelli di voi che l’IVA la devono pagare tutta, è preferibile lasciare tutto come ora, togliere l’IMU e aumentare quelle tasse / imposte / accise oppure non aumentare l’IVA sempre aumentando quelle tasse / imposte / accise?

Ultimo aggiornamento: 2012-12-23 18:21

2 pensieri su “I conti della serva

  1. marcoxa

    Si può sempre non accettare l’IVA ed l’aumento di imposte indirette ed aumentare le imposte dirette (e progressive). Patrimoniale e IMU cumulabile e inserimento delle rendite da capitale nell’imponibile. Senza dimenticare un’aliquota eisenhoweriana sui redditi (e rendite) oltre Nmila Euro annui.
    Buon Natale
    Ntuniott

  2. CavalloRazzo

    Posso fare una considerazione tecnica terra-terra?
    Meglio l’IMU.
    Abolire l’IMU, traendo il gettito equivalente con nuove tasse non porterebbe ad altro risultato che lasciare la casella “tassa sulla prima casa” libera e disponibile per il successivo arrembaggio. Esattamente come è successo con l’ICI.
    Mettendoci solo un minimo sforzo per cambiare l’acronimo volta per volta, si avrebbe il miracolo del moto fiscale perpetuo.

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