Leggo da Silvia Bencivelli che tra i tanti enti inutili che dovrebbero essere tagliati dalla spending review montiana ci dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo, qui le cose cambiano da un’ora all’altra) l’INdAM, cioè l’Istituto Nazionale di Alta Matematica. Mi sa che non sia nemmeno la prima volta che se ne parli, anche se non ne ho mai scritto qui sul blog.
Ora, la vecchia barzelletta che racconta la differenza tra un fisico sperimentale, un matematico e un filosofo non è forse così vicina alla realtà, ma se quanto Bencivelli scrive è vero i risparmi che si otterrebbero accorpando l’INdAM al CNR sarebbero dell’ordine di 20.000 (ventimila) euro l’anno, forse 30.000 (trentamila) su un bilancio di vari milioni in finanziamenti nazionali ed europei. Certo, un centesimo risparmiato è un centesimo guadagnato. Certo, per quanto ne sappiamo il governo taglierà anche questi finanziamenti: a che serve la matematica quando abbiamo i compiuters? Ma il tutto mi fa pensare che gli esperti abbiano fatto la loro ponderata scelta guardando i nomi e selezionando quelli più buffi.
(non conoscete la barzelletta? la differenza è che il fisico sperimentale per lavorare ha bisogno di carta, penna, una scrivania con un cestino e un miliardo di euro per costruire un acceleratore di particelle. Il matematico ha bisogno di carta, penna, una scrivania con un cestino. Il filosofo ha bisogno di carta, penna e una scrivania…)
Ultimo aggiornamento: 2012-07-06 15:45
In questo modo si riuscirà a pagare un mese della pensione di Giuliano Amato (31.411 euro lordi secondo wikipedia), che tanto ha fatto per il bene del nostro Paese.
mettiamola così: non conosco nessun altro paese al mondo in cui la matematica non sia parte dei programmi del consiglio delle ricerche. in astratto, quindi, accorpare indam e cnr potrebbe essere sensato e ridurre doppioni e sprechi (la fisica matematica? la matematica economica? l’informatica teorica?).
rimane il fatto (sottolineato anche da te) che con ogni probabilità sarà solo un modo per tagliare i finanziamenti alla matematica, e stop.
(disclaimer: se sono dottore in matematica lo devo ad una borsa di studio dell’indam; però da post-doc mi sono scontrato piú volte con la legnosità e le schizofrenie dell’indam).
@delio: sarebbe bastato dire che entro tre anni l’INdAM diventasse un istituto del CNR. In questo modo si aveva il tempo di rifare i contratti per i finanziamenti…
vero. però è anche vero che sono anni che il miur cerca inutilmente di fare esattamente quello che dici tu. evidentemente in questi giorni si pensa che uno scossone in un momento di crisi sia piú facilmente gestibile di un lungo iter dall’esito incerto. e per dirla tutta, mi sembra un provvedimento meno estemporaneo e di tipo una tantum di altri.
la fusione INFN – INAF non mi e’ sembrata una grande idea anche se all’apparenza ci sono sovrapposizioni. Dal punto di vista scientifico le sovrapposizioni nelle aree di ricerca sono minime. Certo si potrebbe risparmiare qualcosa nell’area amministrativa riconvertendo tutte le procedure di un ente in quelle dell’altro ma tutto con un certo costo e creando un super-ente grande quasi come un CNR.
Invece la trasformazione dell’INDAM mi era sembrata ragionevole, per fare ricerca matematica non serve un istituto per conto suo. Pero’ effettivamente di questo INDAM non si sente mai parlare per cui e’ difficile capire la sua utilita’. L’utilita’ dell’INFN per esempio e’ quella di coordinare fisici di diversi dipartimenti in esperimenti comuni di grande dimensioni. Lo stesso vale per l’INAF per l’AstroFisica e immagino il CNR per le altre scienze.
Ma l’istituto di alta matematica è solo per studiosi molto alti?
Scusate la battuta scema.