L’emendamento passato ieri alla Camera (proponente il leghista Gianluca Pini, alla Lega sì che sanno fare le cose) sarebbe chiamato dalle mie parti un tipico atteggiamento mafioso. Giusto per spiegarsi: attualmente la legge Vassalli afferma che se un magistrato inquirente agisce per dolo o per colpa grave, allora chi poi è stato ingiustamente accusato ed è stato poi riconosciuto innocente può ricorrere contro lo Stato per un risarcimento. Possiamo discutere se sia lo Stato o il giudice stesso che debba pagare: però ritengo che il principio per cui se qualcuno fa un danno non in buona fede costui debba pagarne poi le conseguenze.
Peccato che l’emendamento Pini reciti (grassetto mio) «chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento» di un magistrato «in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nellesercizio delle sue funzioni o per diniego di giustizia», può rivalersi facendo causa sia allo Stato che al magistrato per ottenere un risarcimento. Che vuol dire “in violazione manifesta del diritto”? tutto e niente. Se non vuol dire niente, cioè è una ripetizione di “dolo o colpa grave”, però, non aveva alcun senso aggiungerlo; quindi mi sa che voglia dire “tutto”. Ordunque: chi glielo fa fare un magistrato a indagare non dico un poveretto come me ma chessò John Elkann, sapendo che quello lì può fargli poi un mazzo tanto? Deve forse sperare nella solidarietà di casta?
Ultimo aggiornamento: 2012-02-03 17:14
non mi sembra che ci sia ripetizione, dolo significa che l’ha fatto apposta, colpa grave significa che l’ha fatto per negligenza, la terza fattispecie (violazione) includerebbe anche errori “grossi” e compiuti in buona fede – il problema è la possibilità che anche in questo caso vi sia la possibilità di chiedere un risarcimento al magistrato anziché allo stato
Che vuol dire grossi? (se vuol dire “meglio non toccare i potenti” la cosa non mi piace tanto)
Azzardo un’ipotesi: potrebbe essere la trasmutazione della attuale non esperibilità dell’azione risarcitoria nei casi in cui il danno derivi da “attività di interpretazione del diritto”?
Certo, il confine tra interpretazione e violazione può essere piuttosto ondivago, ma il problema si pone anche con la legge attuale.
Comunque, non credo che cambierà più di tanto con questa modifica: al danneggiato converrà sempre far eseguire la sentenza nei confronti dello Stato (il quale è di solito più solvibile del magistrato), e semmai, se si ricorderà, sarà lo stato a rivalersi nei confronti del magistrato. Esattamente come ora :)
@.mau.: sai bene che nella giurisprudenza Italiana se non sottolinei le cose col grassetto non contano ;-)
in effetti grosso è sbagliato, avrei dovuto dire “evidenti” che però è sempre una valutazione (necessariamente) soggettiva, resta l’evidente tentativo di superare il requisito della negligenza
Che mi pare il problema. Si può chiedere, ovviamente, di non andare contro la legge, si può anche chidere di fare al meglio il proprio mestiere, per quale ragione chiedere di più?
vedi, io capisco che se uno è stato ingiustamente inquisito abbia diritto al risarcimento anche se il giudice ha operato in buona fede. ma in questo caso è lo Stato che deve tutelare ENTRAMBE le parti, imputato e giudice.
Sinceramente non capisco perchè se un magistrato è un somaro e mi tiene in carcere per n anni perchè ha letto male una legge o applicato male un provvedimento debba essere tutelato solo perchè non l’ha fatto apposta. Riguardo all’essere terrorizzato direi che dovrebbe già essere a priori terrorizzato dal mandare in carcere un innocente. Com’era? “grandi poteri, grandi responsabilità”, mi sembra.
The first thing we’ll do… (Henry VI, Part 2, Act IV, Scene 2).
@unit: ma il potere gliel’ha dato lo Stato, non se l’è preso il magistrato.
@.mau.
eh? immagino di non aver capito il tuo punto. Anche i medici ricevono il potere di esercitare dallo stato, così come tutti i professionisti. Ciò non toglie che avendo un potere sulle persone se sbagliano (negligenza nell’attività medica, o fanno crollare ponti etc.) sono responsabili in prima persona. Continuo a non capire in cosa differiscano i magistrati. O ritieni che se un medico somaro in un ospedale pubblico ammazza qualcuno lo stato deve tutelare entrambe le parti medico e paziente anche in questo caso?
@unit: è chiaro che non hai letto le prime cinque righe del mio post.
mfisk per favore, qui o sul tuo sito, ci puoi spiegare se per caso “violazione manifesta del diritto” è un termine giuridico tecnico, o quasi, usato anche in una sentenza di Bruxelles contro la stessa legge italiana che il leghista Pini vuole modificare?
C’è un qualche avvocato/giurista in linea? Help…
Grazie anticipato.
Guido c.
.mau. Veramente è proprio perchè le ho lette che non capisco. A meno che, cosa possibilissima, non ci stiamo intendendo sul significato di “in buona fede”. Se un medico in buona fede pensa di non essere un incompetente allora può continuare a esercitare? Non credo che ci sia un’analoga limitazione alla colpa grave o al dolo nel caso degli ingegneri o dei medici, credo invece che ci sia una sorta di riferimento allo stato dell’arte della professione, che, per come l’ho capita io da ignorante in legge, è lo stesso senso del termine “violazione del diritto”: se ti sei comportato fuori dalle regole (non colpa grave e dolo, semplicemente fuori dalle regole) e hai causato danno ne sei responsabile.
.mau. per cercare di capirne di più ho letto questo articolo un po’ tecnico , che mi sembra spieghi come la responsabilità per i professionisti vale anche nei casi di “negligenza, imprudenza e imperizia”, mentre per i magistrati vale solo la colpa grave perchè “Allora è evidente che il magistrato deve rispondere solo per colpa grave, essendo ontologicamente la funzione giudiziaria particolarmente complessa”. Oggettivamente è un’affermazione che si commenta da sola.
@unit: i medici non rispondono in prima persona. Paga l’assicurazione dell’ospedale.
barbara: l’assicurazione copre una responsabilità (ovviamente civile) che è dei medici. Tu paziente danneggiato la causa la fai al medico, che poi si rivolge all’assicurazione. Se la magistratura vuole organizzarsi e pagarsi un’assicurazione può farlo come credo in tutte le responsabilità civili di questo tipo, il tema qui è: per quali tipologie di errore il magistrato è responsabile?
Tralascio completamente poi il tema per cui il medico che fa errori ne risponde anche con l’interruzione della sua attività, cosa che, numeri alla mano, ai magistrati non accade mai.
@unit: pensavo fosse ovvio che qui si stia parlando di responsabilità CIVILE. Nessuno stava mettendo in dubbio la responsabilità penale.
Infatti. L’ho specificato anche se ovvio. Riformulo perchè evidentemente non sono stato sufficientemente chiaro: volevo chiarire a barbara che, indipendentemente da come poi questo rischio viene gestito (magari con appunto un’assicurazione pagata dall’ospedale con tutto quello che ne consegue), la responsabilità civile è dei medici, la causa la fai al medico. Invece con i magistrati la causa la fai allo stato.
E comunque mi sembra che l’obiezione di barbara non sia nel merito, qui si sta appunto cercando di capire se i casi in cui viene rilevata una responsabilità da parte del magistrato sono diversi degli altri professionisti (a me sembra di sì).
stiamo parlando di magistrati inquirenti, quindi il loro lavoro è cercare prove contro qualcuno. A me sembra più logico che essi possano cercare senza preoccupazioni ancorché pagate da un’assicurazione, sapendo che ci sono altri giudici che devono valutare le prove (stiamo sempre parlando di negligenza e colpa non grave)
ritorno sul post per segnalare un commento che mi sembra risolva parecchi dubbi, è il commento di panamount del 10 febbraio 2012 alle 11:03 dell’articolo http://www.ilpost.it/filippofacci/2012/02/09/monti-responsabilita-civile-giudici/