don Verzé: sospeso a divinis oppure no?

Dopo la morte di don Luigi Verzé sono ritornate prepotenti le voci sulla passata sospensione a divinis del fondatore del San Raffaele (che comunque aveva nemici anche tra i cattolici intransigenti, si legga ad esempio qui). C’è stata? non c’è stata? c’è stata ma poi è stata tolta? Essendo io bloccato a casa in quanto malato e spinto da questo thread su FriendFeed, ho pensato di vedere cosa potevo fare come .mau.croft cercando accuratamente in rete e valutando quanto trovato. Ecco qua i miei risultati.
Innanzitutto sono partito da Wikipedia. Non che io creda che dica la verità, ma spero sempre che siano state citate le fonti (uno dei punti fondamentali dell’enciclopedia libera) per valutarle. Attenzione: metto i link alla versione delle voci che ho consultato, in futuro le cose potrebbero cambiare. La voce su Verzé afferma che Verzé fu «”interdetto” dalla Curia milanese il 26 agosto 1964 con “la proibizione di esercitare il Sacro ministero”» (da un libro del 1994 della Kaos edizioni) ed è stato «sospeso a divinis dalla Curia milanese nel 1973» (da un’interrogazione parlamentare di Pannella e altri tre deputati radicali del 1978). Cominciamo dal secondo punto. Nonostante quello che credevo, la sospensione a divinis (cioè il divieto di officiare i sacramenti) può anche essere comminata dal vescovo e non solo dal papa, almeno leggendo il codice di diritto canonico (ho anche chiesto per sicurezza a un monsignore mio amico), anche se la cosa non è usuale. Però, anche se Pannella è pronipote di un omonimo importante prete cattolico dell’Ottocento – vi siete mai chiesti perché non vuole essere chiamato Giacinto? – non credo sia una fonte così valida per accertarsi della sospensione. La voce Sospensione a divinis parla di don Verzé citando nuovamente il succitato libro e ponendo la presunta sospensione nel 1974 (non fate caso alla didascalia “senza fonte”: ce l’ho aggiunta io :-) ). Già un anno di differenza non è malaccio su queste fonti, vero?
Sono poi passato all’Archivio Storico della Stampa, per cercare “vecchie” notizie su don Verzé. Nell’edizione del 15 dicembre 1973 a pagina 11 c’è un articoletto che parla di uno scandalo sulla costruzione del San Raffaele (toh…), e si legge «don Luigi Maria Verzé, 53 anni, d’origine veronese, che nella diocesi di Milano non può, per superiore decisione ecclesiastica, esercitare il suo ministero.» Questo ricorda abbastanza il primo punto di cui sopra, vero? Il mistero inizia forse a chiarirsi. Un prete opera (tecnicamente si dice “è incardinato”) in una diocesi. Se cambia diocesi deve chiedere il permesso al vescovo locale, e a quanto pare questo permesso non gli è stato dato oppure gli è stato poi tolto: cosa ben diversa dalla sospensione a divinis, che vale su tutto l’orbe terracqueo. Per curiosità, nella cache di Google del sito della diocesi di Verona (vedi immagine qua) c’era effettivamente una pagina dedicata a don Verzé, il che fa immaginare che continuava a essere incardinato nella sua diocesi originaria.
Nonostante Google dal mio PC sia insolitamente tarpato, tanto che ho dovuto usare il telefonino per scoprirlo, sono poi riuscito a trovare gli Acta Apostolicae Sedis di gennaio 2006, nelle quali a pagina 78 si annuncia che il sac. Luigi Verzé (Verona) è stato nominato “Cappellano di Sua Santita”. Non essendoci altri Verzé nella diocesi veronese, direi che è proprio il nostro Luigi Maria: quindi nel 2006 la sospensione sicuramente non c’era. Possiamo discutere se c’era stata in passato: ma allora probabilmente si sarebbe trovato un qualche sito che commentava la notizia al tempo, no? Non che tutto questo cambi una virgola sul giudizio da dare all’imprenditore-prete, però potrebbe cambiarlo sul giudizio da dare a tutti questi copioni in rete che prendono una non-notizia e la diffondono così tanto da farla diventare vera…

Ultimo aggiornamento: 2012-01-03 10:06

28 pensieri su “don Verzé: sospeso a divinis oppure no?

  1. Marco B. Rossi

    Questo tema aveva incuriosito anche me, i giornali in questi giorni avevano pubblicato una foto recente di don Verzé che officiava la messa e mi ero domandato come fosse possibile.
    Pare che la sospensione a divinis sia revocabile una volta che viene meno la condizione che l’ha resa necessaria.
    A proposito di Baget Bozzo la wikipedia dice “il 29 luglio 1985, fu sospeso a divinis dal Cardinale Siri, per aver violato la norma della Chiesa cattolica che vieta al clero di assumere cariche politiche o istituzionali senza esplicito permesso […] Fu riammesso all’esercizio delle funzioni sacerdotali alla scadenza del mandato da europarlamentare.”
    Da quel poco che ne capisco la sospensione in sè non è un fatto grave, e forse è per questo che i giornali non riportarono notizia della probabile revoca. Molto peggio sono i numerosi procedimenti giudiziari, in genere prescritti come da consuetudine. Sarebbe interessante sapere se le condanne di cui parla wikipedia (corruzione nel 1976, abuso edilizio nel 1998, …) sono poi passate in giudicato.

  2. m.fisk

    Temo che il mal di schiena e la febbre Le abbiano tolto l’usuale lucidità.
    Il titolo di Cappellano di Sua Santità è un titolo onorifico, un po’ come il nostro cavalierato o commendatorato. E se non si pretende che un cavaliere della Repubblica Italiana debba essere allievo del d’Inzeo, del pari il titolo di Cappellano non implica che il prelato debba dir messa.
    Per quanto ne so, ma non ho fonti citabili (mi rendo conto che ciò rende il mio scrivere degno solo di frienfi e non della assai più prestigiosa wikipedia, ma me ne farò una ragione) il Verzé fu effettivamente sospeso _a divinis_ , e tale sospensione perdurò vita natural durante. Egli tuttavia poteva dir messa, ma solamente nell’ambito dei luoghi di culto facenti parte della associazione “Sigilli”, sorta di prelatura personale _sui generis_ in quanto costituita in forma di associazione laicale.
    Officiava pertanto nella cappella del San Raffaele, nella cascina sua e nei vari luoghi di proprietà della fondazione Maonte Tabor, ma non altrove.

  3. .mau.

    Immagino che il titolo sia onorifico, e so bene che un sacerdote sospeso a divinis rimane sempre sacerdote. Però – mentre io e Lei potremmo essere insigniti del titolo pur essendo laici – continua a sembrare strano che un sacerdote “censurato” (termine tecnico) sia insignito di un titolo. È un po’ come dire che un pregiudicato diventi cavaliere, cosa diversa da che un cavaliere diventi pregiudicato.

  4. m.fisk

    Mi stupisco di Lei, che è un uomo di mondo e dovrebbe sapere come vanno queste cose. Tenga poi presente che l’onorificenza fu concessa negli ultimi giorni di vita di G.P. II, e che assai probabilmente essa rientra nel quadro del riavvicinamento che il Verzé ebbe con il movimento di CL. Monte Tabor e CL infatti si erano guardati in cagnesco per molti anni ma, proprio a partire dalla metà dello scorso decennio, complice anche il legame che giocoforza si era dovuto instaurare tra Regione Lombardia e San Raffaele (non dimentichiamoci che il 90% dello scopo delle Regioni è l’amministrazone della spesa sanitaria), e quindi tra Formigoni e Verzé, i contrasti cominciarono via via ad appianarsi.

  5. marcoxa

    Orpo. Vi meritate tutti di finire nella mai dimenticata rubrica “Ecchissenenfrega” del compianto Cuore.
    Ntuniott

  6. .mau.

    @marco b.: la sospensione è un provvedimento temporaneo, lo dice il nome stesso. Nel caso di Baget Bozzo era sì ferendae sententiae (cioè data direttamente al colpevole) ma era comunque un automatismo perché un presbitero deve chiedere il permesso per diventare deputato. Quindi immagino che essendo cessato il motivo la revoca fosse automatica.
    Sugli affari penali, non so. Non credo che ci sia una base dati di sentenze in giudicato :-)

  7. nonnawiki

    Secondo Michele Brambilla de La Stampa non è mai stato sospeso a divinis, ma gli era stato vietato di celebrare in pubblico i sacramenti perché era incardinato nella diocesi di Verona ma aveva detto messo in quella di Milano senza permesso del vescovo (luglio 2011, gennaio 2012). Io tenderei a dare credito a questa ricostruzione ma non mi pare ci sia consenso in discussione per cui al momento nella voce su Verzé la sospensione a divinis viene data come fatto e il parere di Brambilla è messo al condizionale.

  8. astolfo

    Ma…ho letto bene la pagina dalla cache di Google? Via Olgettina? Dove c’è il residence delle papi-girls…?

  9. .mau.

    @astolfo: la cosa è semplice: sul lato opposto del San Raffaele rispetto a via Olgettina sorge Milano2. Le leggende metropolitane dicono che don Verzé ebbe il terreno in regalo o a prezzo stracciato dall’allora padrone delle Edilnord che così poté costruire la sua città satellite e al contempo convincere l’ENAV che le rotte aeree in partenza da Linate non potevano passare da Segrate causa ospedale. Però pare che il terreno sia stato ceduto da Borletti…

  10. .mau.

    /me apprezza l’acume di Annarella :-) (non avrei abbastanza tette per fare Lara Croft, anche se è vero che non ho abbastanza chili per fare Mycroft)

  11. zar

    uh, Mycroft era ciccione? non me lo ricordavo, ormai le mie immagini di riferimento sono quelle del telefilm Sherlock, sono perso

  12. .mau.

    mi pareva di sì, anche se non ricordo se era causa o effetto della sua poca voglia di muoversi dall’ufficio.

  13. .mau.

    «Mycroft resembles Sherlock, but is described in “The Greek Interpreter” as being “a much larger and stouter man”»

  14. Marco

    Una missione per .mau.croft: ma chi sono e che cosa fanno esattamente le “Sigillate”? (mi risulta che siano donne ma forse mi sbaglio). O più in generale, che cos’è l’associazione “Sigilli”, che m.fisk ha definito “sorta di prelatura personale _sui generis_ in quanto costituita in forma di associazione laicale”?
    Grazie, sono molto curioso.

  15. .mau.

    @marco: cos’è ufficialmente l’associazione Sigilli lo leggi indirettamente direttamente sul sito del San Raffaele o sul depliant (pagina 5). Copincollo: «Cuore dell’Associazione Monte Tabor è l’Associazione Sigilli, creata e voluta dal Presidente e Fondatore don Luigi Maria Verzé e che accompagna fin dall’inizio tutti gli sviluppi dell’Opera, sia in Italia che all’Estero.
    E’ formata da persone che dedicano tutta l’intera vita per il compimento della missione dell’Opera significata nel Sigillo Jesus Deus Patiens.
    L’Associazione realizza il mandato statutario fondazionale in tutti gli aspetti ideali e operativi nell’ambito della Mission più ampia: “Andate, Insegnate, Guarite”.
    L’Associazione ha tra le sue finalità l’assunzione del ruolo della continuità dello spirito informatore dell’Opera e della garanzia di aderenza ai principi Fondazionali come espressi dagli Statuti.»
    Che ci siano associazioni religiose create su un modello statale, e dunque laico, non è certo una novità: credo abbiano iniziato i salesiani. In pratica, è ovvio che a questo punto puoi fare un gruppo senza diretto controllo papale e che equivale in tutto alle scatole di controllo delle grandi società italiane (pensa a Exor, per fare un esempio banale). Di più da casa mi sa sarà difficile trovare…

  16. Bubbo Bubboni

    “…il 26 agosto 1964 Verzé viene interdetto dalla Curia di Milano, guidata dal card. Giovanni Colombo con il divieto di esercitare l’attività pastorale sul territorio diocesano: un problema di natura squisitamente ecclesiastica. E giuridica. Verzé, infatti, era stato incardinato nella diocesi di Verona. L’interdizione venne confermata anche negli anni successivi.”
    Ma se non lo sanno quelli di Milano, chi lo deve sapere?

  17. .mau.

    lo devono per forza sapere quelli di Milano, ma – come ho scritto – l’interdizione è cosa ben diversa dalla sospensione a divinis.

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