i temi dell’internette

leggendo il post odierno di De Biase, mi è venuta voglia di fare qualche commento sulla seconda delle tre parti lì esposte, “Quanto durano i temi che dominano il presente?”. Sulle altre due non avrei molto da dire, quindi vi risparmio anche quel poco :-)
(a) Facebook oramai si è posta come strato di interfaccia internet, riuscendo in quello che a fine anni ’90 era l’inconfessata ambizione dei portali – ve la ricordate ancora questa parola? Ci sono aziende che evitano di farsi un sito, e si interfacciano direttamente con Facebook; altre che scelgono per gli utenti la registrazione via Facebook invece che farla direttamente sul sito. La mia sensazione è che sarà ben difficile per i prossimi anni scalzarlo da questa sua predominanza; occorrerà che qualcuno si inventi un modello diverso.
(b) email overloading: conosco fin troppo bene il problema, ma lo allargherei anche anche a un generale communication overloading. Nel mio piccolo cerco di fare l’unica cosa possibile (a parte smettere di scrivere…), cioè premettere un mio miniriassunto – commento a quanto mando in giro. Poche righe che dovrebbero permettere ai miei corrispondenti di capire se vale o no loro la pena di proseguire nella lettura.
(c) sindrome di disattenzione continua: sono un gran peccatore. Lo ero anche vent’anni fa. Inutile, non ce la faccio proprio a fare una cosa per volta. Non oso nemmeno scusarmi con i miei interlocutori, non sarebbe serio… posso solo aggiungere che però ascolto seriamente, con un algoritmo TDMA ma ascolto :-)
(d) aggregatori e contesti: boh, è roba per pubblicitari. Mi taccio.
Voi invece che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2011-12-20 14:19

6 pensieri su “i temi dell’internette

  1. it'S. me.

    25 anni fa ero un campione di TDMA (riuscivo ad ascoltare 5 domande in contemporanea ed a rispondere sequenzialmente a tutti), ora… puoi ripetere? (ecco perché preferisco lo scritto al parlato (sia in input che in output), puoi fare avanti e indietro quante volte vuoi nella timeline).

  2. .mau.

    io avevo un capo che senza nessun contesto mi faceva la fine di una domanda su qualcosa di cui avevamo parlato il giorno prima, giusto perché si divertiva a sentire che nel 90% dei casi rispondevo senza fare una piega a qualcosa che per un esterno era incomprensibile. Ora non ce la faccio più.

  3. Annarella G.

    Questione email: c’era un bel post di Gardner dove si sosteneva che il problema non è l’email di per se stessa ma il fatto che nel 90% dei casi non è comunicazione ma richiesta di un’attività. Detto ciò che io usi l’email, il messenger o FB non cambia nulla se continuo a chiedere le stesse cose. Non cambia neppure a livello di tempistiche perchè (1) con messenger passo da asincrono a sincrono (2) con gli altri mezzi se mi chiedono un report non è che io possa inviare una videata di Farmiville :(

  4. Francesca Mosco

    non avevo letto qs post prima di commentare quello su Voices :D
    dici che mi tocchera’ per forza iscrivermi a FB? l’idea non mi entusiasma

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