chi è il suggeritore di amazon.it?

Stamattina mi è arrivata una simpatica mail dall’indirizzo email store-news@amazon.it; mail che mi salutava «Ciao Maurizio Codogno,», si domandava – retoricamente, mi pare chiaro – «Stai cercando un prodotto nella categoria Libri sulla Matematica?» e benignamente mi dava anche la risposta: «Forse potrebbero interessarti i seguenti articoli», con lista allegata immediatamente sotto. Nulla di particolarmente strano, in fin dei conti è lo stesso trucco usato dagli imbonitori e con le carte fedeltà. È probabile che io sia interessato a libri di quel genere, e magari se mi presenti qualcosa che non ho potrei decidere di comprarmelo.
Detto questo, comincerei a chiedere a quelli che hanno scritto il software in questione come mai tra le proposte fattemi (libri che ho già tutti, ma a loro non era dato di sapere) ce ne fosse uno del quale ho postato una recensione sul sito stesso di Amazon. Vabbè, mi si dirà, magari me l’ero fatto prestare da un amico, e ora posso usufruire dello sconto per averne una copia tutta per me. Ma mi chiederei anche come mai la prima proposta che mi viene fatta è quella… del libro che ho scritto io! Occhei, anche qui uno potrebbe dire “sì, ma magari l’autore vuole regalare il suo libro in giro, e noi glielo offriamo apposta”. Bisogna essere MOLTO buoni per pensare qualcosa di simile, ma con un po’ di sforzo ci si arriva.
Però non puoi scrivermi alle 8 del mattino proponendomi di accattarmi il libro di Bressanini sui giochi matematici del Pacioli, quando alle 11 di sera del giorno prima mi hai scritto confermando di avermi spedito il libro di Bressanini sui giochi matematici del Pacioli! o volevi dirmi che si è perso?

Ultimo aggiornamento: 2011-04-29 14:28

13 pensieri su “chi è il suggeritore di amazon.it?

  1. S.(.it)

    Magari Amazon considera che gli autori non siano così tanti e quindi non vale la pena mettere un filtro che verifichi se il cliente si chiama come l’autore ed in ogni caso potrebbe essere un caso di omonimia. Facile anche che la query usata lavori su un DB diverso da quello del sito e sincronizzato prima di quando hai fatto l’ordine.

  2. .mau.

    ho anche comprato copie del mio libro su amazon.it (prenotandole tre mesi fa). Il problema è proprio che i vari pezzi di software non si parlano proprio.

  3. PaperDoll

    anche amazon.com funziona così, recensioni a parte. Forse l’ho già detto, ma a me continuano a proporre il Kindle che ho comprato l’estate scorsa.

  4. Giovanni

    Nella mail di questa mattina Amazon mi ha consigliato tre libri che ho comprato ad inizio settimana. Per fortuna sono arrivati giusto oggi :-)

  5. mestesso

    Parlo a nome di tutti i programmatori, non di mestesso, giusto per far capire che (a volte) ci sono dei motivi per fare programmi più stupidi del solito (per me tutti i programmi sono più o meno stupidi, non mi dilungo sui motivi):
    -come potrebbe sapere (il programmatore di Amazon) che tu sei lostesso (pun intended) di Maurizio Codogno che ha scritto il libro, e non un omo-cognonimo?
    -le query su database costano. Due righe di codice possono occupare il programma di query per parecchio, su DB grandi come quello di Amazon. Si cerca di evitare, specie per robe tipo mail spedite a ranza a migliaia di persone, di occupare il DB server in maniera troppo massiva (e certe query possono essere devastanti). Mi ricordo che sul DB di Vodafone, sicuramente più piccolo di quello Amazon, molte query erano espressamente vietate per evitare di tenere per troppo tempo impegnato il server, una Sun da 256 CPU!
    -tu pensi che la mail sia sta spedita subito dopo le query menzionate sopra? Ma va là, nessuno è tanto idiota da esporre in internet pubblici un database del genere. Il DB bot fa le sue query, consolida, spedisce via file l’output su di un disco di rete, il mailbot legge il disco e fa le mail, le spedisce. Facciamo una volta al giorno, alle 8 del mattino e la quesy magari è sta fatta fatta il giorno prima, alle 18:00 ;-).

  6. .mau.

    alura:
    – come ho detto, il mio libro me l’ero già comprato mesi fa, quindi – omonimo o non omonimo – la cosa non conta. Anche l’altro ordine era stato fatto due giorni fa, e la recensione è di mesi orsono.
    – le query costano? anche il mio tempo costa. Il risultato pratico è che mi sono disiscritto da tutte le mail Amazon, e quindi la probabilità che compri qualcosa si è ridotta. Non so se al signor Amazon costino di più le query oppure la mia probabilità di acquisto ridotta.

  7. mestesso

    @.mau.: al signor Amazon, di .mau. preso come persona singola, importa assai poco, o meglio tanto quanto un epsilon piccolo a piacere.
    Quello che volevo far capire in termini espliciti è che c’è sempre un trade-off tra il costo del servizio e la sua efficacia, e il signor Amazon, a suo arbitrario ed insidacabile giudizio, tira una bella riga tra quanto sarebbe bello poter fare e quello che si fa (come tutte le ditte, cmq). E che noi, poveri programmatori, facciamo o cerchiamo di fare quel che si può con i mezzi dati, qualche volta in modo meno grezzo di altri.
    Le tue richieste, per quanto siano apparentemente banali, vanno molto al di là di quanto sia realisticamente fattibile. Un maligno direbbe che un perfettino come te comunque non sarebbe soddisfatto, e quindi sarebbe da fessi cercare di accontentarlo dato che i perfettini sono pochi e quindi poco influenti (io non sono un maligno, ma quelli di Amazon si ;-)).
    Fai un pò tu.

  8. Bubbo Bubboni

    Qualche settimana fa, mi pare alla BBC World service un commentatore parlava del fatto di consiederare lo spam anche in contesti diversi dalla mail (qui siamo nel campo delle mail, ma i suggerimenti ci sono anche sul sito dopo il login).
    In definitiva il commentatore sosteneva di voler alzare il costo legato al proporre l’acquisto di merci e servizi che il cliente non ha chiesto anche quando questo avviene alla cassa o in qualsiasi altro contesto, trattando queste offerte come lo spam e cioè cambiando venditore.
    A me i suggerimenti automatici fanno più che altro ridere, ma la prossima volta che allo sportello della banca mi chiedono se voglio la stampa del saldo (se non erro il dato, se acquistato allo sportello, mi costerebbe un 0.35 €) avranno una risposta adeguata.

  9. marcoxa

    Siete tutti fuori strada. Il prugrammett di Amazon.it è stupido perché l’hanno scritto dei laureati del Poli di Milano :) Se volete imparare l’informatica a Milano iscrivetevi ad un corso di laurea nel Nord della città :)
    Ntuniott

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