Con i punti dell’Esselunga abbiamo preso un umidificatore per la camera dei giovini, sperando che riescano a respirare meglio la notte. L’umidificatore ha un funzionamento abbastanza semplice: si mette l’acqua e lo si fa partire, quando di acqua non ce n’è più la lucetta verde diventa rossa.
L’altra settimana lo attacco, e la luce è rossa e non verde. Orpo, mi dico, che è successo? Smonto l’umidificatore e mi trovo la parte riscaldante – che non è una serpentina ma una specie di zucchetto – completamente ricoperta di calcare. Fortunatamente staccarlo tutto è stato lungo ma non difficile; mi chiedo solo se l’acqua di Milano, che dovrebbe essere mediamente dura (25 °f), si sia improvvisamente calcarizzata…
Ultimo aggiornamento: 2011-02-17 07:00
Magari sai anche rispondere alla domanda “Dove si trovano le bustine di Entkalker in Italia?” così evito di dover far scorta durante i viaggi in Germania/Austria. Da noi il destinatario è il bollitore dell’acqua per il tè.
Ah, allora è uno di quelli ultrasonici.
Leggiti un po’ a riguardo, perché pare se non li lavi in continuazione/usi acqua distillata, etc. hanno… qualche effetto collaterale.
Le poche volte che metto in funzione il mio mi ritrovo il giorno dopo col raffreddore.
Io l’ho dovuto dismettere. Mi faceva la muffa in casa.
@barbara: non so, noi usiamo il Brita per l’acqua per il tè.
@maxxfi: direi di no, almeno le istruzioni dell’umidificatore non dicono nulla al riguardo.
Mi sento tanto brava casalinga a scrivere questo commento ma, vista l’esperienza pluriennale nel campo, suggerirei a chi stesse considerando l’acquisto di un bollitore di escludere i modelli di plastica, decisamente rognosi da “far tornare come nuovi” in caso di calcare, e prenderne invece uno in acciaio perché per pulirlo basta un po’ di acqua con succo di limone (e sforzo praticamente nullo).
Da quello che leggo in giro non è calcare, è bamba.
@.mau.: da ex-chimico ti dico che “mediamente dura” vuol dire poco o niente. In termini relativi, l’acqua di milano è più dura di quelle delle provincie più a nord, ed anche di diverse più a sud.
Poi la percezione umana varia, naturalmente, da persona a persona.
Percezione a parte, l’unico fattore che varia è il tempo che il tuo “zucchetto” ci mette per essere ricoperto dal calcare (al variare della durezza dell’acqua usata). Anche se fosse poco dura, dopo qualche mese avresti lo stesso risultato ;-).
Per pulire il calcare consiglio (a parte prodotti specifici a base di acido cloridrico) l’aceto bianco. Il suo pH è sufficiente ad innescare la riduzione, magari a caldo. La CocaCola andrebbe pure bene, se non fosse che è zuccherata ed attacca tutto (ph circa 4.4).
@mau: A proposito di brita, una volta la utilizzavamo anche noi (la caraffa). A parte il costo dei filtri non proprio a buon mercato (almeno 10 anni fa), leggevo su altroconsumo e forse anche da qualche altra parte che quei tipi di filtri non sono proprio il massimo per una serie piuttosto lunga di motivi :
a) possibile ricettacolo di batteri
b) non e’ dato sapere (almeno allora) quando termina la sua efficacia. Spesso se si usa troppo a lungo tendono a rilasciare quello che hanno filtrato …
c) l’efficacia poi e’ tutta da dimostrare.
Ciao,
Teo
P.S. adesso usiamo solo una caraffa semplice. Ma l’acqua di Torino nella zona dove abitiamo e’ discreta.