quando si è liberisti sul serio

È notizia di oggi (o di ieri, a seconda del fuso orario): un altro giudice federale statunitense ha definito incostituzionale la riforma sanitaria promulgata l’anno scorso da Obama dopo un eterno tiraemolla. Il motivo della sua bocciatura è semplice: questa riforma obbliga i cittadini americani a contrarre una polizza assicurativa sanitaria.
Conoscendo i miei ventun lettori, so perfettamente che ce n’è più di uno che ritiene la cosa assolutamente normale e corretta, e anzi si lamenta a ogni piè sospinto che non si fa la stessa cosa qui in Italia. So anche che alcuni di loro troveranno la cosa scioccante, ma sono anche convinto che per la maggior parte degli americani è scioccante il concetto europeo contemporaneo di “governo normativo”, e che la Corte Suprema USA con buona probabilità sancirà l’effettiva incostituzionalità della norma.
Che ne penso io? Beh, non sono per nulla un liberista. La mia filosofia è che la gente è fondamentalmente stupida e quindi debba essere costretta a fare certe cose. Lasciamo stare gli iperultraliberisti che immagino siano anche contrari alle assicurazioni di responsabilità civile autoveicoli, e che meriterebbero di essere messi sotto da un’auto senza assicurazione guidata da un nullatenente; e limitiamoci alle cose che si direbbero toccare la singola persona. Non so se il liberista standard accetterebbe di fare la colletta per quelli che hanno pensato “ma chisseffrega dell’assicurazione sanitaria, io tanto sto bene” e poi scoprono di aver bisogno di un’operazione che costerà duecentomila euro. Io personalmente no, ma accetto di pagare più di uno che guadagna meno di me per il servizio sanitario nazionale. È un modo diverso di vedere le cose; ma è il mio modo.

Ultimo aggiornamento: 2011-02-01 17:00

7 pensieri su “quando si è liberisti sul serio

  1. marcoxa

    Not quite. Sebbene l’interpretazione strombazzata sia quella “lasciafarista” di cui parli, la realtà pare che le sentenze dei due giudici federali (“attivisti” e nominati dai presidenti repubblicani) sia in realtà indiretta. Da quanto ho capito, ciò a cui si appellano i giudici per imporre la “libertà di scelta” è la cosiddetta “commerce clause” che vieta al Congresso di intervenire su “commercio” (delle assicurazione) a livello statale ed interstatale (dove stato US = regione italica). Questo è un cavallo di battaglia dei neoconmen per qualunque stagione e la Corte Suprema imbottita di conservatori (vi siete mai chiesti perché ci siamo dovuti sorbire GWB?) non farà altro che confermare questa interpretazione.
    NB. In un afflato – ovviamente suicida – di “bipartisanship”, l’Amministrazione Obama fece cadere la “public option” ovvero la possibilità per i cittadini di pagare l’assicurazione allo stato. Se la “public option” fosse stata mantenuta e passata (i voti c’erano), probabilmente i due giudici federali avrebbero avuto molti argomenti in meno per dichiarare l’incostituzionalità del mandato.
    Ntuniott

  2. .mau.

    @marcoxa: da quanto lessi al tempo, la public option venne tolta (anche) proprio per evitare i rischi di incostituzionalità in quanto lo stato avrebbe fatto concorrenza sleale ai poveri assicuratori.

  3. marcoxa

    @.mau. Sono sicuro che nelle menti malate e verdastre dei neoconmen mondiali sia passata anche questa ipotesi. Negli USA vorrebbero dichiarare incostituzionale la NSF (o quasi… ci hanno già provato con il NEA ed il NEH).

  4. mestesso

    Per me una nazione che non solo permetta ma si vanti di dire che ad un disoccupato (e ce ne sono *molti di più* che in Italia) col diabete in necessità di dialisi, ci debba andare tra la vita e la morte a sirene spiegate al pronto soccorso, perché quello è gratis, e non due volte la settimana su appuntamento (faccio un esempio pratico) la trova barbara. Ma è una mia idea.
    NB suddetti trattamenti costano assai meno di 200k euro, e servono a molte più persone).

  5. glayos

    Ci sono due cose da considerare. La prima è che durante la guerra fredda hanno talmente imbottito il cerverllo degli americani con l’idea che “liberista è meglio liberista è meglio liberista è meglio” che qualunque cosa sembri anche vagamente socialdemocratico appare oggi come un vile tradimento dei valori patriottici. Che è un po’ quello che accade in Italia. Dopo decenni di anticomunismo militante, basta dare a qualcuno del “comunista” per ottenere un’immediata salivazione come per i cani di Pavlov.
    La seconda è che le assicurazioni sanitarie a basso costo sono delle trappole che ti rimborsano giusto se hai la pellagra o l’AIDS conclamato. Tutto il resto è “fuori standard” scritto piccolo, comma 2, versetto 19, paragrafo A. Quindi per l’americano medio (e qui gli do ragione) essere obbligato a dare dei soldi ad un tagliagole che poi nemmeno di cura è una violenza inenarrabile.
    Il fatto è che (e qui viene fuori il vetero maoista che è in me) la salute, l’istruzione, l’energia, l’acqua e i trasporti non possono essere beni affidati a enti che hanno come obbiettivo di fare profitto e quindi soggetti alle leggi del mercato. Salute, acqua, energia, trasporti e istruzione debbono essere grantiti a tutti con pari dignità di accesso e di trattamento. Poi se uno è ricco sfondato e vuole farsi la doccia con delle bottiglie di levissima, avere un generatore di corrente in casa o mandare i figli in un esclusivo collegio svizzero deve essere libero di farlo senza alcun costo per la collettività. Ma la riforma di Obama, anche solo per il comparto salute, è molto distante da questo.

  6. marcoxa

    @glayos. Seriemente. Uno dei punti qualificanti della Obamacare è che impone dei “minimi sindacali” di copertura assicurativa. Come la LAMAL in Svizzera. Meno seriamente. È vero che gli ‘mmerricani sono stati imbottiti di panzane (specie dal 1980 ad oggi), ma pensa a quello che è stato inculcato nelle teste italiche nello stesso tempo :)

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