Di siti che ti permettono di accorciare il nome di un’URL lunghissima ce ne sono a caterve. Lo stesso vale per i siti che ti permettono di caricare immagini da usare poi nel tuo sito: l’ultimo che sto provando è TinyPic.
Ma con mathURL arriviamo alla delizia estrema per un matematico. Hai un editor di formule in formato TeX (aiutino: le formule che vedi nelle pagine di Wikipedia sono in quel formato, quindi puoi partire da quelle lì e modificarle a tuo gradimento) che poi ti dà un’URL breve che puoi mettere come immagine esterna nel tuo sito o blog.
Se poi sei un talebano del puro testo, asciiTeX (scoperto via Wild About Math!) è ancora meglio: te lo compili, gli dai la formulaccia, e lui… te la converte in Ascii Art, in quel bello (?) stile dei preprint anni ’70 e anche ’80. Un bijou.
Ultimo aggiornamento: 2010-07-27 07:00
Fantastico!
asciitex è per geek malati di mente terminali. detto questo, io non ho mai visto un preprint (o un libro) degli anni ’70 con formule ascii. di solito si scrivevano le formule a mano, no?
@delio: sono ragionevolmente certo di avere avuto dei preprint (degli anni ’80, ok, ma noi siamo alla periferia dell’impero) con le formule scritte a macchina. La mia tesi (1986) aveva formule scritte a mano, ma MacWrite non era il massimo :-)
semplicemente fantastico
Anch’io, anch’io! Che bello!
E ora voglio vedere chi chiederà una rettifica se un post sulla crisi viene scritto come si deve!
Propongo un minuto di raccoglimento in memoria delle segretarie che dovevano dattiloscrivere a mano l’equivalente di asciitex.
@delio: quella roba esisteva. Non nelle formule complicate, ma spesso in molte formule semplici. A noi è andata bene.
@.mau.: confermo, MacWrite faceva piangere. C’è da chiedersi perché nel 1986 non ci fosse già TeX in giro dalle nostre parti.
@Barbara: so bene che puoi confermare. Il guaio era che TeX richiedeva comunque 20MB di roba, i Mac che c’erano non avevano hard disk, e non so se ci fosse una versione per PDP 11/34 (il mainframe al centro di calcolo)