L’altro giorno Anna ha comprato al supermercato una confezione di Cornetto™. Nell’era della globalizzazione è interessante notare come la parola “Algida” rimanga solo nel nome del sito italiano, che Unilever non voglia che si associ il proprio nome al gelato – certo che per una casa produttrice di detersivi essersi presa un produttore di gelati è un’utile sinergia! – e che il modo principale per indicare il marchio è il logo a cuore. Nike insegna: fin dai tempi delle grotte dei Balzi Rossi il pittogramma è sempre l’identificativo perfetto quando non si è certi di come il tuo vicino pronunci la parola.
Quello che però mi ha stupito è che la carta intorno al singolo cono gelato aveva scritto “da non vendersi separatamente” in quasi tutte le principali lingue europee, tra cui ovviamente il francese. Sì, ogni lingua dice le cose a suo modo, come i lettori compulsivi delle scritte nei vecchi treni sanno; ma il punto è un altro. Il francese era associato solo al Belgio, e non alla Francia (o alla Svizzera, se per questo), come se quel gelato non venisse commercializato nell’Esagono. Qualcuno sa dirmi la ragione in proposito?
Ultimo aggiornamento: 2010-06-10 11:41
I francesi sono estremamente nazionalisti.
La carta del gelato destinato alla Francia è scritto UNICAMENTE in francese ed è diverso dalla carta stampata per italia, belgio, etc.
Keine Gegenstände aus dem Fenster werfen!
In realta’ Algida e’ presente anche in Grecia, BTW qui in Germania il nome e’ Langnese, parola che non vuol dire niente ma che per i tedeschi penso sia foneticamente gradevole.
Francesco
Il nome scompare e lascia spazio al logo perché il nome cambia in diversi paesi. Qui è Wall’s, in Francia Miko, in Belgio Ola, etc.
Il non avere nessuna indicazione per la Francia potrebbe essere perché quel cornetto non è venduto in Francia. Se il cornetto è quello classico non lo vedo in
http://miko.fr/fr_fr/products/cornetto/default.aspx ma lo vedo in http://www.algida.it/cornetto_classico_super.jsp e http://ola.be/be_fr/products/cornetto/default.aspx
@Marco: il cornetto era quello classico, sì. Lo so che il nome cambia nei vari paesi: però la confezione esterna era solo italiana (era la carta intorno ai singoli gelati che aveva l’avvertenza multilingue) e quindi la cosa sembrava più strana.
I detersivi sono solo il 20 % del fatturato Unilever, gli alimentari il 56 %. E comunque sí, gelati e detersivi consentono economie di scala: in entrambi i settori c’è una certa quota di lavorazione dei grassi (olio di palma in primis). [Fonte: Guida al consumo critico.]
In Francia pare si chiami comunque Cornetto(TM)
http://fr.wikipedia.org/wiki/Miko_%28marque%29
(Io voto per l’opzione Pascal)
A proposito delle varietà di Cornetto in giro per lEuropa, mi sembrava di ricordare che in Irlanda la marca fosse HB (non Walls come in GB) e facendo una veloce verifica ho visto che cè un sito multilingue: http://www.cornetto.com
E sempre in Irlanda e a proposito di Cornetto, mi è tornato in mente un episodio di una ventina di anni fa, in un ristorante in un posto sperduto di Co. Kerry. Quando lanziana pianista che intratteneva i clienti si era accorta che i miei genitori erano italiani, sulle note di O sole mio aveva subito intonato con voce sorprendentemente stentorea:
Just one Cornetto,
give it to me,
delicious ice-cream, of Italy,
vanilla and choco dream,
Give me Cornetto,
from Wall’s* ice cream.
ovvero il jingle che qualche anno fa in Gran Bretagna è stato votato come quello più memorabile di tutti i tempi :-)
* o forse avrà cambiato la marca? Mah
In Francia pare si chiami comunque Cornetto(TM)
http://fr.wikipedia.org/wiki/Miko_%28marque%29
(Io voto per l’opzione Pascal)
Sui nomi dei marchi nei vari paesi ci sono molti aneddoti simpatici che rendono bene l’idea delle difficoltà insite nel commercializzare su larga scala dei prodotti.
Idealmente qualsiasi ditta vorrebbe che esistesse una relazione biunivoca tra prodotto e nome in tutti i paesi dove questo è venduto. Fa parte della “brand awareness”, o per dirla parla-come-mangi “io ditta spendo meno soldi in pubblicità perché fico nella testa delle persone un nome ed un concetto”, con vaste economie di scala.
La realtà è molto diversa. Paese che vai, lingua che trovi e neologismi/usi/costume e prodotti concorrenti diversi.
Anni e anni fa la Fiat in Spagna fu costreta a cambiare nome alla mitica Ritmo, perché il nome in questione era quello di una nota marca spagnola di preservativi, e ovviamente la Fiat non voleva dare l’immagine di una macchina da camporella. Altre volte è successo che un nome valido in un paese veniva associato ad un insulto in un altro. E’ pure successo che nomi apparentemente innocui venissero storpiati per renderli simili a oggetti poco “nobili” tipo supposte, ed i nomignoli erano pure più celebri del marchio originale!
Insomma, rendo l’idea?
il jingle del cornetto lo ricordavo anch’io :D
La storia della Ritmo è celebre. Un po’ meno famosa, ma più indicativa degli errori che si possono fare se non si sta attenti, è la storia della Dedra, modello Lancia.
Nei paesi di lingua inglese suona più o meno come da noi suonerebbe una fiammante Topomort.
Beh, noi creammo “Vitaminic” per poi scoprire che nei paesi di lingua anglosassone le vitamine sono spesso considerate non un ricostituente (immagine positiva) ma una medicina (immagine negativa).
Comunque la saga dello Heartbrand (questo è il nome ufficiale del logo) è un caso da manuale di marketing internazionale, anche se si è formata per acquisizione e inglobamento (cioè in genere i vari nomi locali erano marchi preesistenti, che sono stati comprati da Unilever e poi associati al simbolo del cuore).
Nel tuo caso posso supporre che la linea di produzione dei gelati venga alimentata, per economia di scala e flessibilità di produzione, con un rotolo di carta multilingue, mentre i singoli cornetti confezionati vengono poi inseriti in scatole monolingua a seconda del paese di destinazione e delle necessità del momento. Del resto le persone normali leggono la scatola esterna prima di comprare, ma non prestano attenzione a ciò che c’è scritto sulla carta del cono, che strappano e buttano via :-D dunque la comunicazione sulla carta interna è meno importante.
Dopodiché, è possibile che la Francia possa non far parte del gruppo di nazioni gestite da quella particolare linea di produzione, per motivi di vario genere… o di necessità specifiche (ad esempio imposte da leggi nazionali), o da strutturazioni dell’azienda (magari la filiale francese è indipendente mentre le filiali belga, italiana, tedesca e spagnola sono sotto un unico management o un’unica consociata o usano un solo sistema logistico condiviso)… insomma, ci sono varie possibili ragioni.
Dalla pagina di Wikipedia che ho linkato sopra la Francia ha un suo stabilimento. Magari i cornetti prodotti in Francia hanno stampato un altro set di lingue (e sono distributi in un altro set di paesi).
@mau: sul tuo gelato c’era l’indicazione di dov’era stato prodotto?
@maxxfi: non ricordo, mi pare nel centro Italia, però.
Parlando di nomi di prodotto poco confacenti in determinati paesi: ricordo che in un corso di marketing ci parlarono del caso di Mitsubishi con il Pajero: In sudamerica ha una stretta assonanza con pajaro (è un po’ come se da noi uscisse un fuoristrada da veri duri chiamato “checca”)
Anche in Italia, lo scooter Honda Dio non ha avuto molta fortuna – aveva una curiosa assonanza con un altro prodotto di marketing, ma al momento mi sfugge quale…
variazione sul genere: la linea cosmetica Pupa è commercializzata pure in Polonia, paese in cui ‘pupa’ è il termine infantile per indicare il culo :-)
forse per affrancarsene il marchio è “Pupa MILANO”.
procedo per libera associazione e infilo un’altra nota a margine, e un avvertimento per i creativi: bisogna sempre stare molto attenti agli slogan creati associando il nome della città meneghina: qualche anno fa ci fu una campagna dell’Amsa (municipalizzata di raccolta rifiuti urbani di Milano), denominata opportunamente Puli-Milano, in cui si intendeva infondere principi civici e incentivare la raccolta differenziata e pulire così la città dai rifiuti e dal degrado. Per fortuna non l’han chiamata Pulisci-Milano :-D
In Spagna la Algida si chiama Frigo, ma non ho mai badato a quel che c’è scritto sul Cornetto (raramente mangio gelati, e solo i Magnum).
Ehi, Ritmo non è affatto una marca di preservativi spagnoli e non è neppure vero che il cambio nome sia dovuto ad un problema per i paesi anglosassoni (come dice wikipedia francese).
E’ che, forse, sarebbe un po’ poco markettaro avere un auto che si chiama Ogino-Knaus…
Comunque sono sempre divertenti i problemi del presunto marketing globale. Basta vedere cosa fanno i bambini del mondo con una lattina di bibita al caramello e si capisce che non esiste un prodotto globale ma esistono le persone locali.