Stamattina il mio collega mi fa: “ieri sono stato al parco delle Cave, e ho visto degli uccelli che sembravano delle anatre, solo che avevano il becco bianco. Mi hanno anche detto come si chiamano, ma non me lo ricordo. Fo…?” e io gli rispondo al volo “Folaghe?” al che lui “Si, proprio così!”
Andrebbe tutto bene, se non fosse per il banale fatto che io non sapevo assolutamente che aspetto avesse una folaga, ed era già tanto che sapessi fosse un volatile: molto banalmente, il mio neurone si è attivato alla frase “uccello il cui nome inizia con FO”. È probabile che abbia letto il nome in qualche libro o articolo in cui si parlava di caccia; quello che però mi perplime [ :-) ] di più è che il mio vocabolario è solo teorico e per nulla pratico. Il bello è che nel caso dell’inglese per me la cosa è naturale: avessi trovato la parola “coot” [*] in un contesto faunistico, l’avrei subito riconosciuta come nome di uccello e non mi sarei preoccupato di sapere che uccello fosse. Anzi no, avrei comunque saputo che era un uccello acquatico, per colpa di Don Rosa e della sua genealogia dei Paperi (il nome originale di Nonna Papera è Grandma Coot). Comincio a dubitare di riuscire a passare un test di Turing.
[*] sono andato a cercarla sul dizionario, non credete.
Ultimo aggiornamento: 2010-06-07 11:07
Le folaghe so che aspetto hanno, in compenso non sapevo si chiamassero “coot” (che a me fa venire in mente solo il Wodehousiano “mad as a coot”). Dal tuo blog si impara sempre qualcosa :-)
Mi ricorda la scena di “Genio ribelle” con Robin Williams e Matt Damon, dove il genietto aveva tante informazioni e conoscenze ma nessuna esperienza :-)
“Voce giunta con le folaghe…” è l’incipit di una poesia di Montale. Anch’io, da perfetto letterato, conosco bene i versi ma non avrei mai saputo distinguere una folaga da un passeraceo qualunque.
A me succede soprattutto con i nomi dei pesci: so la corrispondenza italiano-inglese e viceversa (ad es. John Dory – pesce San Pietro) ma nella maggior parte dei casi non sarei assolutamente in grado di identificarli.
PS Quindi se il secolo scorso usavi Windows 95 avevi capito subito che cos’era il color alzavola (teal in inglese)? ;-)
@Licia: essendo io un maschio, “teal” non era comunque considerato come colore :-)
Io avrei detto ‘Foche!’. Ti è andata bene.
In compenso, il mio primo ed unico incontro letterario con le folaghe è stata l’esclamazione: ‘E’ matto come una folaga!’ (cit. P.J. Woodehouse, ‘Lampi d’estate’). E non ho la minima idea di che cosa volesse dire.
A me capita spesso creando i cruciverba: so che la folaga è un uccello e quindi, se mi capita, la inserisco tranquillamente in uno schema. Poi la definisco usando il vocabolario (per esempio, «Uccello nero di palude») ma quasi mai vado a vedere che aspetto abbia realmente una folaga. Così con tutti gli animali, le piante, molti personaggi storici, gli elementi chimici e così via.
Io lo chiamo, senza volerlo sminuire, “nozionismo da cruciverba” proprio perché è facile che capiti in uno schema la definizione «Uccelli simili alle anatre» cui corrispondono 7 caselle con le prime due riempite dalle lettere F ed O. Sarebbe interessante fare qualche studio serio in merito…
2 piccole annotazioni a margine:
1)ti è andata bene. Con Fo iniziano anche questi altri nomi di uccelli: Fody, Fogliarolo, Forapaglie, Forbicino, Forcello, Formicario, Formichiere, Fornaio (ricerca effettuata su AviBase).
2)l’uso del verbo “perplimere” è avvalorato anche dall’Accademia della Crusca
Mau, non è possibile che ti ricordassi di Toti Scialoja? “Passa una folaga. / Ne passa un’altra, analoga”.
non mi ero firmato, sulla folaga analoga; sono Stefano. Ma cambiando volatile e passando alla pernice, scrivendo per il blog del Post non ti sei accorto dell’anagramma “precisione / perniciose” ?(se vuoi: “la precisione / l’è perniciosa”)
oh, il mio commento numero 8 si riferiva a un altro commento che avevo lasciato subito prima, ma che non è apparso, dove ricordavo gli immortali versi di Toti Scialoja: “Passa una folaga. / Ne passa un’altra, analoga”. Stefano
@Stefano: a differenza di Sanguineti (e Nanni Balestrini) Toti Scialoja non l’ho mai letto molto, quindi non credo che la mia reminescenza arrivi di là. Sugli anagrammi, l’esperto sei tu :-)
(i commenti li approvo a mano, a meno che qualcuno mi chieda una password per l’autoapprovazione, quindi può passare qualche ora prima che mi accorga che ce n’è qualcuno nuovo ;-) )
Io sapevo Elvira Coot.
E c’e’ la statua di Cornelius Coot con le pannocchie in mano, il fondatore di Paperopoli!
@underscore: Elvira è il nome ufficiale, ma anche nei fumetti americani è indicata come Grandma. Ovviamente Cornelius Coot era il primo nome che mi era venuto in mente, ma non ero certo di quanti tra i miei ventun lettori avrebbero potuto cogliere la citazione.
De Andrè? ( Folaghe è un brano – strumentale – dell’album Rimini)